Usa, salme fertilizzanti per una sepoltura eco-sostenibile

di Redazione Blitz
Pubblicato il 17 Febbraio 2020 - 19:51 OLTRE 6 MESI FA
Sepoltura eco-sostenibile negli Usa con...salme fertilizzanti

Sepoltura eco-sostenibile negli Usa con…salme fertilizzanti (Foto archivio ANSA)

ROMA – Una sepoltura eco-sostenibile, con le salme che diventano fertilizzanti. Questa l’idea dell’azienda Recompose che ha lanciato un progetto di funerali eco-sostenibili che consente di risparmiare circa 1,4 tonnellate di carbonio di emissioni rispetto alla cremazione o alla sepoltura tradizionale.

Anche da morti gli esseri umani gravano sull’inquinamento del pianeta, così in risposta all’emergenza ambientale e climatica globale dagli Stati Uniti arriva la sepoltura eco-sostenibile. Seguendo un procedimento particolare in soli 30 giorni il corpo del defunto si decompone e al termine del processo i resti vengono consegnati ai familiari che possono utilizzarli per concimare il proprio giardino o seppellirli sotto un albero.

Katrina Mogielnicki Spade, fondatrice di Recompose, ha spiegato: “Le preoccupazioni crescenti sul cambiamento climatico e la consapevolezza di dover agire subito stanno spingendo molta gente a dimostrare interesse per il nostro servizio. A febbraio 2021 nello stato di Washington proporremmo il primo servizio al mondo di compostaggio umano”.

Finora almeno 15.000 persone si sono iscritte alla newsletter della sua società. Nel maggio 2019, con un voto bipartisan, lo stato di Washington ha autorizzato il compostaggio umano, legalizzandone così la pratica. Dopo quattro anni di ricerca scientifica affidata allo scienziato del suolo Lynne Carpenter Boggs, è stata messa a punto una tecnica di riduzione naturale organica, già testata su sei volontari defunti che hanno dato il loro consenso alla Spade prima della morte.

Il processo prevede di chiudere il corpo in un contenitore assieme a trucioli di legno, erba medica e erba di paglia, poi ruotarlo lentamente per consentire ai microbi di scomporlo. Trenta giorni dopo i resti sono disponibili per i parenti da cospargere su piante e alberi, perché no del proprio giardino.

Nello stato di Washington il compostaggio del bestiame è una pratica già consolidata che gli studiosi hanno dovuto adattare a soggetti umani per garantire che i resti fossero sicuri per l’ambiente. Durante lo studio Carpenter-Boggs ha riscontrato che il corpo ricomposto – ovvero quando i resti si mischiano ad altre componenti naturali – raggiunge una temperatura di 55 gradi.

Lo scienziato del suolo ha spiegato all’AGI: “Siamo certi che c’è stata una distruzione della stragrande maggioranza di organismi patogeni e prodotti farmaceutici a causa delle alte temperature che abbiamo raggiunto. In tal modo i resti sono sicuri. A questo pianeta, che mi ha protetto e sostenuto per tutta la mia vita, non dovrei restituire ciò che mi è rimasto quando muoio? E’ soltanto logico oltre che bellissimo”. (Fonte AGI)