Usa, crisi. I municipi senza soldi tagliano anche sui vigili del fuoco: chi è in pericolo, s’arrangia o muore

Pubblicato il 27 Agosto 2010 - 15:47 OLTRE 6 MESI FA

Mentre Bentley Do, 2 anni, stava vistando i parenti con i suoi genitori, in qualche modo gli è capitata tra le mani una pallina di chewing gum. Se l’è messa in bocca, ha cominciato a ridere, la gomma gli è andata di traverso e ben resto ha iniziato a soffocare.

Lo zio Brian Do ha chiamato il 911 per la polizia di pronto intervento mentre gli altri parenti cercavano in ogni modo di sloggiare dalla gola del bimbo la pallina che impediva l’entrata e l’uscita dell’aria.

Tra la porta di casa dove il bambino stava soffocando e la stazione dei pompieri di quel quartiere di San Diego, California, ci sono 300 metri. Ma quella sera la stazione era chiusa e non c’era nessuno. L’autopompa con i vigili era in un’altra parte della città, dove invece avrebbe dovuto esserci un’altra autopompa assegnata a quel distretto, che però per fare economia era stata messa fuori servizio in base ad un nuovo sistema rotatorio.

La polizia è arrivata alla casa dove era il bambino nei consueti cinque minuti e gli agenti hanno cercato di effettuare una rianimazione cardiopolmonare, ma senza ottenere risultati. Sono occorsi 9 minuti e mezzo – quasi il doppio dei cinque minuti di prammatica – prima che arrivasse l’autopompa con un paramedico e le attrezzature di emergenza necessarie. Nel giro di pochi secondi è arrivata un’ambulanza che ha portato Bentley a sirene spiegate in ospedale, dove il piccolo è giunto privo di vita.

Il dramma di Bentley ha scosso San Diego ed ha anche fatto titoli sulla stampa nazionale, perchè negli Stati Uniti nella maggior parte dei casi l’arrivo in ritardo di polizia, pompieri o ambulanze è un fatto estremamente raro. Ma la colpa della morte del piccolo Bentley non è certo dei soccorritori che non hanno fatto in tempo a salvargli la vita. La colpa è della crisi economica, che invece di allentare la sua stretta infierisce sempre di più anche su servizi che prima si pensava fossero intoccabili.

I municipi di città come San Diego, Filadelfia, San Jose, Lawrence, Boston, insomma da una costa all’altra del Paese, non hanno più soldi e dopo aver tagliato tutto quello che era possibile tagliare, hanno preso di mira i pompieri. E il sistema trovato – che è costato la vita a Bentley – si chiama ”rolling brownouts”, ovvero, letteralmente ”spengimenti a rotazione”, cioè a dire un sistema per cui, a turno, le stazioni dei pompieri restano chiuse e quelle che, sempre a turno, restano aperte, devono occuparsi di più di un distretto. Di qui il ritardo con cui l’autopompa è arrivata da Bentley.

Responsabili del corpo dei pompieri e sindacalisti dicono di non aver mai visto tagli di bilancio di questa portata e tali da azzoppare i servizi essenziali. ”In tutta la mia vita non ho mai visto niente di simile e non l’ho mai visto così diffuso in tutto il Paese”, ha dichiarato Harold Shaitberger, presidente dell’Associazione Internazionale dei Vigili del Fuoco.

Il capo dei vigili di San Diego, Jaivier Mainar, ha detto che è impossibile stabilire se il ritardo dell’autopompa è responsabile della morte del bambino. Ma, ha aggiunto, non c’è dubbio che i ”rolling brownouts” a San Diego, che ogni giorno tengono a casa il 13 per cento dei pompieri per risparmiare 11,5 milioni di dollari l’anno, hanno causato il ritardo.

”E’ diventata una sorta di roulette”, dice il capo dei vigili di Baltimora, James Clack, che di recente per ordine del municipio ha chiuso la metà delle stazioni in città. ”Non ci dormo la notte a pensare che qualcosa di grave possa succedere nel distretto in cui la stazione è chiusa per il turno del ‘brownout”’.