Usa, uno su 3 vota in anticipo. Si può perché…Si può cambiare?

di redazione Blitz
Pubblicato il 2 Novembre 2016 - 14:14| Aggiornato il 4 Novembre 2016 OLTRE 6 MESI FA
Usa, uno su 3 vota in anticipo. Si può perché...Si può cambiare?

Usa, uno su 3 vota in anticipo. Si può perché…Si può cambiare?

ROMA – Negli Stati Uniti si può votare in anticipo e lo fa mediamente il 30% dei votanti, percentuale non marginale. Si può fare, è una possibilità in più che va incontro agli elettori e, nelle intenzioni, dovrebbe scoraggiare l’astensionismo. Si può cambiare idea? Dipende dallo Stato e non è facile come nelle ultime ore i sostenitori di Trump hanno invece sostenuto. Gli strateghi della campagna del candidato repubblicano stanno puntando infatti a convincere coloro che hanno già votato Hillary Clinton e potrebbero aver cambiato idea in seguito al nuovo scandalo sulle email. Per questo l'”early vote” è diventato un tema dibattutissimo, soprattutto in rete dove molti fanno ricerche per capirne le regole. Ma cambiare idea non è semplicissimo, come spiega La Stampa:

Secondo lo staff di Trump, gli Stati in cui ci si può ri-votare sono Wisconsin, Minnesota, New York, Connecticut, Hawaii, Pennsylvanya e Michigan. È proprio così? Prima di tutto, il Dipartimento di Stato americano ha precisato che non basta telefonare al Dipartimento per cambiare voto – come riportato nel tweet di Scavino – ma si può fare presentandosi di persona alle elezioni nel giorno delle elezioni, l’8 novembre. Per cambiare il voto, ha precisato Wanda Murren, che si occupa dei rapporti con i media del Dipartimento, si può anche inviare una nuova richiesta di «absente vote», ma in questo caso la scadenza è il 3 novembre, alle cinque del pomeriggio.

L'”early vote”, che tra i suoi estimatori conta anche Barack Obama, non è pratica esclusiva degli Usa.

L’obiettivo è aumentare il più possibile la partecipazione al voto. Si può votare in anticipo in Australia, Canada, Finlandia, in Germania con qualche limitazione. In Irlanda per esempio è molto diffusa l’usanza di votare qualche giorno prima delle elezioni: il cattivo tempo potrebbe essere un ostacolo soprattutto per chi arriva dalle zone più isolate. Dal 2008 in Nuova Zelanda le urne aprono 17 giorni prima il giorno delle elezioni, già negli uffici elettorali. In Svezia per agevolare il più possibile il voto non c’è nemmeno bisogno di una registrazione alle liste, ma basta l’indirizzo di casa. E il giorno delle elezioni vengono allestiti dei seggi elettorali anche negli ospedali.