Vignette su Maometto: la pagina ‘scompare’ da Facebook

Pubblicato il 22 Maggio 2010 - 07:50 OLTRE 6 MESI FA

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La pagina di Facebook che ospitava un ‘concorso’ di vignette sul profeta Maometto, causa di  aspre proteste e dell’oscuramento del sito in Pakistan, è scomparsa nella serata di venerdì 21 maggio dal sito.

La cancellazione, in ogni caso, è stata effettuata dal creatore della pagina e non dal social network. “Facebook non ha preso alcuna misura relativamente a quella pagina” ha da parte sua reso noto il sito californiano. Il concorso dal titolo ‘Everybody Draw Mohammad Day’ (‘Il giorno in cui tutti disegnano Maomettò), proponeva di ospitare “rappresentazioni bizzarre e creative” del Profeta, del quale l’Islam vieta ogni raffigurazione, ma si è rapidamente ritrovato pieno di caricature grossolane.

L’idea di partenza del gruppo su Facebook, che ha riunito oltre 100 mila persone, era di “difendere la libertà di espressione” e si ispirava al lavoro della disegnatrice americana Molly Norris. Questa, lo scorso aprile aveva creato un fumetto per protestare contro la decisione da parte della rete tv Comedy Central di censurare ogni riferimento a Maometto in un episodio della serie ‘South Park’, i cui autori avevano ricevuto minacce.

L’agenzia di stampa pachistana App ha riferito che la vignettista ha chiesto scusa ai musulmani per le illustrazioni satiriche, che hanno causato il blocco di Facebook, YouTube e Twitter in Pakistan. In manifestazioni di piazza nel Paese i dimostranti hanno scandito “Morte a Facebook” e “Morte all’America”. La Norris ha ammesso di aver ideato il concorso, ma smentito di aver creato un apposito link su Facebook.

Una pagina analoga, che riprende anche il concorso sulle vignette, è però ancora visibile su Facebook: “I terroristi hanno minacciato i creatori di South Park… Non lasciamo che i terroristi la vincano!” spiega. Violente proteste in diversi Paesi musulmani scatenate nel 2006 dalla pubblicazione di caricature di Maometto da parte di giornali danesi, e poi da altre pubblicazioni europee, erano culminate nel giugno 2008 con un attentato suicida contro l’ambasciata di Danimarca a Islamabad che aveva causato sei morti, fra cui un cittadino danese.