Passò i file ‘segreti’ a Wikileaks, isolato e senza dormire: la dura vita di cella del soldato spia Bradley Manning

Pubblicato il 22 Dicembre 2010 - 09:07 OLTRE 6 MESI FA

Bradley Manning è in isolamento da 200 giorni a Quantico, in Virginia. Il soldato “spia” paga così la sua colpa di aver passato i file a Wikileaks. Viene svegliato alle 5 e poi può dormire solo dopo le 20, ha una stanza dove può camminare poco, ma sono vietati i piegamenti.

Bradley Manning

A raccontare la sua dura vita di cella è Guido Olimpio sul Corriere della Sera. Il militare non ha lenzuola né cuscini e i marines lo sorvegliano ogni 5 minuti.

Può vedere la tv: sui canali non ci sono particolari restrizioni, tranne quelle legate alle news: può vedere solo i tg locali. Altro svago – scontato – la lettura. Il soldato ha diritto ad un libro alla volta e ad una rivista. Nelle scorse settimane ha sottoposto una lista di testi alle autorità che l’hanno approvata. Saranno i suoi familiari ha portargli i libri per Natale. Ecco l’elenco: Decision Points di George W. Bush; Critica della ragione pura e Critica della ragione pratica di Kant; Propaganda di Bernays; Il gene egoista di Dawkins; Storia del popolo americano di Zinn; Arte della guerra di Sun Tzu; The good soldiers di Finkel; Sulla guerra di Clausewitz.

Manning può parlare solo con il suo avvocato e i loro incontri sono centellinati, solo il sabato. A chi sostiene che la prigionia di Manning sia troppo dura il Pentagono risponde che è in «regime di massima sicurezza» ma che è «trattato come tutti gli altri prigionieri».