Wikileaks, il console Usa: “La Calabria? Se non fosse in Italia sarebbe fallita”

Pubblicato il 13 Gennaio 2011 - 01:10 OLTRE 6 MESI FA

Secondo le ultime rivelazioni di Wikileaks ”se la Calabria non fosse parte dell’Italia, sarebbe uno Stato fallito. La ‘ndrangheta controlla” infatti ”vaste porzioni del suo territorio e della sua economia”. Lo scrive il console generale degli Usa a Napoli J. Patrick Truhn in un dispaccio inviato il 2 dicembre 2008 che riporta anche un incontro tra il diplomatico e il presidente della regione Agazio Loiero.

E Loiero ”non è stato in grado di offrire nessuna soluzione alle difficoltà della regione. Quando gli è stato chiesto come immaginava utilizzare i circa 14 milioni di euro che l’Ue aveva stanziato per la Calabria, ha dato una vaga risposta e ha cambiato argomento”.

Nel dispaccio, intitolato ”La Calabria può essere salvata?”, si riporta un viaggio che il console americano e il suo staff effettuarono nel novembre del 2008 ”in tutte le cinque province calabresi”. La prima notte, fu spesa ”nel caotico capoluogo, Catanzaro”, dove Truhn aveva in programma un incontro con il presidente della Regione. ”Dopo aver declinato ripetutamente la nostra richiesta per un appuntamento durante l’anno, Loiero alla fine ci ha ricevuto”, è il resoconto del diplomatico, parlando con il quale Loiero ”si è lamentato della cattiva immagine della regione e ha evidenziato che la criminalità organizzata, i mercati relativamente inaccessibili e le povere infrastrutture si fondono per scoraggiare gli investimenti nella regione”.

Tuttavia Loiero non ” stato in grado di fornire alcuna soluzione” alternativa ”piuttosto che un’idea per rendere i prestiti a basso tasso di interesse disponibili, grazie ai fondi strutturali dell’Ue, per le piccole e medie imprese”. E, quando il console generale gli ha chiesto se la Sicilia, ”dove i cittadini e le associazioni industriali si sono uniti all’applicazione della legge opponendosi attivamente alla criminalità organizzata, potrebbe servire da modello”, Loiero ha risposto cosi’: ”Siamo noi la vera isola”.