Wikileaks: “Gli Usa non diedero il via libera all’invasione irachena in Kuwait nel 1990”

Pubblicato il 2 Gennaio 2011 - 08:31 OLTRE 6 MESI FA

L’invasione irachena del Kuwait del 2 agosto 1990 venne o no segretamente autorizzata dagli Stati Uniti? La questione, più volte sollevata da diversi mezzi di informazione arabi, sembra ora trovare una risposta, negativa, nei cable diplomatici di Wikileaks pubblicati dallo spagnolo El Pais, uno dei grandi quotidiani internazionali partner del sito di Julian Assange.

Uno dei dispacci fornisce un resoconto dettagliato di un incontro avvenuto nel palazzo presidenziale di Baghdad tra Saddam Hussein e l’ambasciatore americano April Glaspie. Il colloquio avvenne alla fine del luglio 1990, ossia a pochi giorni dall’invasione irachena del piccolo emirato che scatenà la prima Guerra del Golfo, conclusasi poi il 28 febbraio 1991 dopo l’intervento multinazionale a guida americana. La frase ‘Noi non prendiamo posizione su certe questioni arabe’ era quella che, secondo alcuni media, destava i maggiori sospetti di un tacito assenso americano all’intervento in Kuwait. Dal resoconto dell’ambasciatore Glaspie inviato a Washington in data 25 luglio, appare tuttavia abbastanza evidente che la diplomatica Usa, nel suo colloquio con Saddam, in quella frase aveva fatto riferimento alla contestata questione della frontiera tra Iraq e Kuwait e non ai profondi disaccordi sul prezzo del petrolio che secondo molti analisti fu la vera causa del conflitto.

Nel cable April Glaspie parla di un Saddam preoccupato e quasi disperato per la situazione economica del suo paese. Il rais nel colloquio non aveva fatto che ripetere quanto per lui fosse importante l’amicizia del presidente Usa George W. Bush.