Yuma punto nevralgico della immigrazione clandestina (e del traffico di droga) dal Messico in Usa

di redazione Blitz
Pubblicato il 22 Febbraio 2019 - 07:15 OLTRE 6 MESI FA
Yuma punto nevralgico della immigrazione clandestina (e del traffico di droga) dal Messico in Usa

Yuma punto nevralgico della immigrazione clandestina (e del traffico di droga) dal Messico in Usa

LAS VEGAS – Yuma  è un nome familiare anche in Italia, per i film che hanno avuto come protagonista il penitenziario che vi ha sede. Da “Quel treno per Yuma” del 1957 con Glenn Ford e Van Heflin al remake del 2007, con Russell Crowe, Christian Bale, Peter Fonda. Ora negli Usa il nome di Yuma, in Arizona, è al centro di una polemica che divide i sostenitori del presidente Trump dal resto del Paese, nata dopo la decisione di impiegare al confine la Guardia Nazionale, quella parte di esercito americano di solito stanziata nel territorio (ma anche impiegata in missioni all’estero tipo Iraq), con base di reclutamento locale.

Da quando, lo scorso aprile, il presidente Trump ha inviato la Guardia nazionale a sostegno della protezione doganale e delle frontiere sono presenti 600 guardie che prestano servizio al confine in Arizona. Le truppe in servizio attivo ora sono circa 4.350; fanno rapporto all’U.S. Northern Command.

Se siano necessarie al confine è diventato oggetto di un dibattito che ha creato una scissione nella linea del partito. Ha nuovamente posto il confine degli Stati Uniti con il Messico al centro del rancore politico nazionale, destinato ad aumentare dopo che Trump ha dichiarato un’emergenza nazionale, al fine di contrattare con il Congresso per garantire più finanziamenti per la costruzione del muro.

Nei giorni scorsi, i governatori della California e del New Mexico, entrambi democratici, hanno recentemente ordinato il ritiro della maggior parte delle guardie dal confine nei loro stati, indicando in questo modo che Trump aveva schierato la Guardia non perché il CBP stesse affrontando una crisi, ma perché il presidente mettendo in campo guardie in uniforme vuole seminare paura e apparire inflessibile sul tema dell’immigrazione clandestina.

I governatori repubblicani dell’Arizona e del Texas, nei loro Stati hanno invece mantenuto l’intero schieramento della guardia nazionale. Anche i presidenti George W. Bush e Barack Obama, sottolineano, nel corso del loro mandato hanno schierato al confine la guardia nazionale.

L’esercito americano non può condurre attività di applicazione della legge nazionale, per una legge federale del 1878, il Posse Comitatus Act. Di conseguenza, il personale in divisa sta aiutando sullo sfondo e non tratta direttamente i migranti che attraversano il confine.

A Yuma, per il CBP circa 100 guardie stanno svolgendo mansioni secondarie: manutenzione del verde, riparare macchinari, immagazzinare generi alimentari e monitorare le telecamere di sorveglianza presso la sede del settore. L’idea è quella di liberare gli agenti di frontiera, precedentemente assegnati, da questi compiti in modo che possano invece arrestare e processare i migranti.

Il tratto di 202 chilometri del confine tra Arizona e California, che comprende il settore di Yuma, è un mélange di mondi: aree tribali, installazioni militari, parchi governativi, maestose dune di sabbia e vaste distese di terreni agricoli, i cui prodotti in gran parte vengono raccolti da lavoratori stagionali messicani che attraversano il confine con i permessi di lavoro.

Descritto a volte come il luogo più soleggiato negli Stati Uniti, Yuma coltiva gran parte della lattuga americana. In un negozio di souvenir locale, su una maglietta di Yuma c’è la scritta: “Se hai un po’ d’insalata in inverno, sei il benvenuto”.

Il numero di persone fermate per aver tentato di attraversare illegalmente il confine, rispetto a vent’anni fa è drasticamente ridotto. Nel 2018, nel settore Yuma, ci sono stati 26.244 arresti di migranti che hanno attraversato illegalmente il confine, in calo dunque rispetto ai 108.747 nel 2000. In tutto il confine con il Messico, gli arresti sono diminuiti a 396.579 rispetto a 1,6 milioni nello stesso periodo.

Anche se a Yuma il numero di arresti è diminuito rispetto a 20 anni fa, dal 2014 sono più che quadruplicati a causa dell’afflusso di famiglie e bambini, soprattutto dall’Honduras e dal Guatemala, in fuga dalla povertà e dalla violenza. Il numero di agenti di frontiera assegnati al settore, nel frattempo, attualmente è più o meno lo stesso del 2014. 

Più di tre quarti delle persone arrestate a Yuma nel 2018 sono stati minori non accompagnati o componenti di famiglie, bambini compresi. Tendono ad arrendersi alla Border Patrol subito dopo aver attraversato il territorio degli Stati Uniti in quello che gli agenti chiamano “cedere”.

Si ritiene che la Border Patrol li trattenga per un massimo di 72 ore. Successivamente, l’Immigration and Customs Enforcement può mantenere i minori in detenzione per immigrati per non più di 20 giorni. Se una famiglia non ha avuto un’udienza entro tale data, le autorità devono trasferire i bambini in una struttura per l’infanzia con licenza o rilasciarli con un genitore che spesso indossa un braccialetto elettronico e riceve una data per l’udienza in tribunale.