“Zawahri tradì bin Laden ad Abbottabad”

Pubblicato il 1 Dicembre 2011 - 16:08 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sarebbe stato proprio Ayman al Zawahri, attuale numero uno di Al Qaida, a tradire Osama Bin Laden ad Abbottabad inviando per ben due volte nel nascondiglio pachistano dello 'sceicco del terrore' un individuo che era notoriamente seguito dalla Cia e permettendo cosi' agli americani di scoprire il rifugio.

E' l'emittente araba Al Arabiya a riaprire il caso sulla morte di bin Laden, ucciso a maggio in un blitz dei Navy Seal americani. Il j'accuse e' contenuto in un documentario sulla 'Battaglia per la leadership di al Qaida' realizzato dalla stessa emittente. Nel filmato si sottolinea che ogni volta che Zawahri è salito nella scala gerarchica dell'organizzazione, ''uno dei suoi rivali é stato ucciso. E' accaduto almeno cinque volte''.

Il filmato analizza lo scontro interno all'organizzazione per decidere chi dovesse succedere a bin Laden: ci sono voluti oltre 40 giorni prima che la 'Direzione generale di al Qaida' indicasse nell'egiziano il successore dello sceicco del terrore. Zawahri, nella visione americana, ''ha molti detrattori nell'organizzazione ed e' privo di carisma''.

E' un fatto che il baricentro dell'organizzazione si sia spostato nella penisola arabica, e in particolare nello Yemen, terra di origine della famiglia bin Laden.

Non e' la prima volta che si punta l'indice contro la "fazione egiziana": la stampa saudita ha scritto che "il corriere che gli americani seguivano era pachistano e lavorava in realta' per Zawahri. Gli egiziani di al Qaida, che guidano di fatto la rete terroristica, hanno tentato dall'inizio della malattia di bin Laden, nel 2004, di prendere il controllo dell'organizzazione".

Secondo queste fonti, sarebbero stati proprio "gli egiziani di al Qaida" a convincere Osama bin Laden a spostarsi dalle zone tribali del Pakistan ad Abbottabad. In questo quadro, dopo il ritorno dall'Iran di uno dei responsabili del network, l'egiziano Saif al-Adl (nell'autunno 2010, ndr), la 'fazione egiziana' di al Qaida ''ha messo in piedi un progetto per liquidare bin Laden''.

Il corriere che ha fatto scoprire il covo di bin Laden, secondo la stampa statunitense, e' Abu Ahmed Al Kuwaiti: seguendo lui la Cia e' arrivata fino ad Abbottabad. In una torrida giornata di luglio del 2010, secondo le versioni 'ufficiali', Ahmed fu visto al volante di una jeep Suzuki bianca. L'auto fu pedinata per oltre un mese, portando finalmente gli agenti Usa al rifugio di Osama. Nei successivi sette mesi la Cia tenne sotto stretta sorveglianza il compound con droni, satelliti e agenti segreti. Fino al blitz di maggio.

La residenza sorge a neppure un chilometro da una delle piu' prestigiose accademie militari pachistane, dove appena una settimana prima del blitz Usa si era recato il capo dell'esercito, Ashfaz Parvez Kayani. E sempre nella cittadella pachistana era stato arrestato a gennaio Umar Patek, ricercato per l'attentato di Bali del 2002 dalle polizie di mezzo mondo e ammanettato in una casa a poche centinaia di metri dal compound. Ad Abbottabad erano poi gia' arrivati anni prima i servizi segreti pachistani, che nel compound effettuarono un raid per catturare Abu Faraj al-Libbi, per oltre due anni il corriere ''ufficiale'' di bin Laden.

Insomma, il mistero sulla morte dell'ex capo di al Qaida resta fitto. Ma il profilo di chi ha 'imbeccato' gli americani, almeno secondo la versione di Al Arabiya, sembra delinearsi.