Cannavacciuolo, parla la moglie: “E’ ingrassato per lo stress. Quando ho conosciuto Antonino pesava…”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 25 Ottobre 2018 - 15:01 OLTRE 6 MESI FA
Cannavacciuolo, parla la moglie: "E' ingrassato per lo stress. Quando ho conosciuto Antonino pesava..." (foto Instagram)

Cannavacciuolo, parla la moglie: “E’ ingrassato per lo stress. Quando ho conosciuto Antonino pesava…” (foto Instagram)

ROMA – Intervistata dal Corriere della Sera, parla  Cinzia Primatesta, la moglie di Antonino Cannavacciuolo .

Cinzia Primatesta è nata a Omegna, a nord del lago d’Orta, e con il marito gestisce l’hotel e ristorante Villa Crespi a Orta San Giulio.

Come rivela al quotidiano milanese fu il padre di Cannavacciuolo a fare in modo che Antonino si trasferisse in zona negli anni Novanta per “imparare il mestiere”. Poi il papà di Cinzia cercava un cuoco e il gestore dell’albergo dove lavorava il futuro chef gli raccomandò quel ragazzo prodigio:

“Quando ce lo propose, eravamo in macchina fermi a un semaforo. Avevo 20 anni ma me lo ricordo bene. Eravamo davanti a Villa Crespi. Fu un segno. Con Tony siamo diventati subito amici, poi lui è partito per fare esperienze in giro. Lo andavo a trovare sempre. Senza quella mia determinazione iniziale ci saremmo persi”.

Nel 1999, poco più che ventenni, rilevano, grazie anche ai genitori di Cinzia, Villa Crespi:

“Oggi solo qui siamo in 54 e nell’intero gruppo gestiamo 130 persone. Ma quando abbiamo aperto eravamo in 15 a fare tutto. Finivamo sempre oltre l’una di notte. Senza mai giorno di chiusura. Sono stati anni durissimi. Anche se sono contenta di essermi sacrificata tanto. Tony ha sofferto lo stress. E così è ingrassato. Quando l’ho conosciuto pesava 82 chili per un metro e novanta di altezza. Era magro”.

Svela che Antonino è ingrassato per lo stress. Non era abituata a gestire un hotel mentre la moglie, negli alberghi ci era nata e cresciuta. Antonino in cucina e Cinzia a gestire la struttura. Poi il matrimonio, le stelle Michelin, e il successo in Tv.

“Ce l’ho portato io. Pensavo che la televisione ci avrebbe aiutato a crescere. (…) Quando gli proposero di fare la prima edizione di Masterchef, disse: “Ma che è questo Masterchef?”. Io lì non fui abbastanza pronta a convincerlo. Quando però da Endemol lo cercarono per proporgli Cucine da incubo, presi io la telefonata. Gli riferii che volevano fargli un provino a Roma, mi rispose che avrebbe valutato solo se fossero venuti loro qui”