Formaggio, sai come conservarlo? Ecco le 8 regole da seguire

di Redazione Blitz
Pubblicato il 8 Agosto 2017 - 11:57 OLTRE 6 MESI FA
Formaggio, sai come conservarlo? Ecco le 8 regole da seguire

Formaggio, sai come conservarlo? Ecco le 8 regole da seguire

ROMA – La mozzarella e la ricotta vanno in frigorifero, ma per formaggi diversi il luogo ideale per la conservazione è una cantina fresca e asciutta. Mai e poi mai metterli nel freezer. Conservare correttamente il formaggio non è semplice, ogni tipologia richiede attenzioni differenti e tutti siamo a rischio di errore.

Simona Marchetti sul Corriere della Sera spiega quali sono le 8 regole per conservare correttamente il formaggio e qual è l’errore che tutti facciamo, senza rendercene conto:

” 1 . Cantina o frigorifero?

Ad eccezione di formaggi freschi, ricotta e mozzarella, la cantina è il luogo perfetto per conservare il formaggio, perché ha una temperatura ottimale (ovvero compresa fra i 10 e i 15°), una corretta areazione (che lo fa respirare, evitando così che perda aromi e profumi) e la giusta umidità (che impedisce l’essicamento). Visto però che non tutti hanno la fortuna di possedere una cantina, l’alternativa è il frigorifero, a patto di seguire alcune regole d’oro per evitare di rovinare questa prelibatezza gastronomica.

2. Niente pellicola trasparente

Uno dei primi consigli suggeriti dal «Good Housekeeping Institute» per la corretta conservazione del formaggio raccomanda di non avvolgerlo nella pellicola trasparente, perché questo materiale gli impedisce di respirare, senza contare che gli oli e i grassi potrebbero finire con l’assorbire il sapore della plastica. Per i formaggi stagionati a pasta semidura (come fontina e toma) la scelta giusta è la carta oleata per alimenti, avendo l’accortezza di coprire la parte del taglio con la carta stagnola, mentre per i formaggi freschi o a pasta molle si può usare la carta da forno, riponendoli poi in un contenitore ermetico (la mozzarella va invece lasciata immersa nel suo liquido anche quando è aperta) e bisogna comunque consumarli in tempi brevi. In alternativa, sono ottimi anche dei panni in cotone o lino leggermente inumiditi (soprattutto per Grana Padano, Parmigiano Reggiano e Pecorino Romano).

3. Il caso del gorgonzola

Come viene spiegato su formaggio.it, il gorgonzola è un alimento «vivo», in continua maturazione. Ecco perché è bene acquistarne piccole quantità, da consumare in tempi brevi, mentre per la conservazione va mantenuto nell’apposita vaschetta oppure avvolto in fogli di alluminio. Un consiglio: asportarne la crosta eviterà che il suo odore caratteristico si diffonda nel frigorifero.

4. Scegliere la temperatura del frigorifero più adatta

Gli sbalzi di temperatura possono pregiudicare la qualità del formaggio e, in alcuni casi, anche favorire la formazioni di microrganismi patogeni, potenzialmente pericolosi per la salute. Detto ciò, è comunque necessario distinguere fra le diverse tipologie di prodotto: i formaggi freschi devono essere collocati nella zona più fredda del frigorifero (fra 2 e 4°), i formaggi stagionati a pasta cotta in quella meno fredda (10-12°), mentre tutti gli altri vanno tenuti nello scomparto fra 6 e 8°.

5. Evitare il freezer

Su questo punto gli esperti concordano: mai conservare il formaggio nel congelatore, perché il successivo scongelamento va ad alterare la struttura della pasta, compromettendone le caratteristiche gustative e olfattive.

6. Il posto giusto in frigorifero

Il formaggio preferisce gli ambienti umidi (ma non troppo), quindi il cassetto della verdura è il posto ideale in frigorifero. Un’avvertenza: anche se sono confezionati, i formaggi non devono comunque entrare in contatto con le verdure non lavate, per evitare possibili contaminazioni batteriche

7. Comprare il formaggio intero

Il formaggio si conserva meglio intero, il che significa che è sempre preferibile acquistare la forma intera (ovviamente, laddove possibile) e, una volta che è stata tagliata, consumarla rapidamente.

8. La soluzione «sotto vuoto»

Mettere il formaggio sotto vuoto permetterà di allungarne sensibilmente la durata di conservazione, creando un ambiente privo di ossigeno che impedisca ai microorganismi di riprodursi. Questa soluzione — si legge sempre su formaggio.it — può essere però valida per i formaggi a pasta dura, da consumarsi comunque entro un mese, mentre per le altre tipologie (soprattutto per i formaggi a pasta molle o semidura) non è consigliata perché altera le caratteristiche interne ed esterne del prodotto”.