L’hamburger vegano è salvo, per la UE la denominazione è corretta

di Redazione Blitz
Pubblicato il 23 Ottobre 2020 - 15:10 OLTRE 6 MESI FA
L'hamburger vegano è salvo, per la UE la denominazione corretta

L’hamburger vegano è salvo, per la UE la denominazione è corretta (foto Ansa)

L’hamburger vegano non è più in pericolo, secondo la UE  è un nome corretto.

Possiamo continuare a parlare di hamburger vegano, secondo la UE il nome è corretto.

Al Parlamento europeo tutti gli emendamenti proposti sulla questione delle cosiddette carni vegetali sono stati respinti.

Quindi non ci sarà nessuna modifica all’attuale regolamentazione.

Gli eurodeputati erano chiamati a decidere sulle restrizioni ai nomi commerciali come ‘bistecca vegan’, ‘salame vegetale’ o ‘hamburger senza carne’ che ormai si trovano in tanti punti vendita.

Da tempo è in corso una pressione sui legislatori Ue per limitare l’utilizzo di tali denominazioni.

Secondo le organizzazioni di categoria di allevatori, impianti di macellazione e salumifici, potrebbero confondere i consumatori.

Al contrario, il mondo dell’associazionismo ecologista e a favore di diete senza carne sostiene si tratti solo di una battaglia delle lobby che vogliono proteggere l’industria alimentare.

A fronte di tre proposte sul tavolo hanno prevalso i veti incrociati.

Dunque lo status quo, che consente la vendita di prodotti vegetali con denominazioni tradizionalmente usate per definire cibi di origine animale.

La polemica della Lega 

“Ancora una volta l’Europa dimostra tutta la sua siderale lontananza.

Dalle istanze e dai temi che gli imprenditori del settore delle carni e le associazioni di categoria avanzano, chiedendo norme certe e a tutela della filiera.

Il nulla di fatto nella seduta odierna dell’europarlamento, che salva il cosiddetto veggie burger, l’accostamento cioè di termini tipici dell’industria della carne ad alimenti che carne non sono, ne è l’ennesima riprova”.

Così il senatore della Lega Gian Marco Centinaio commenta la seduta odierna dell’europarlamento.

“Si chiedeva in concreto di approvare tutti quegli emendamenti che avrebbero proibito l’utilizzo improprio dei termini più comuni degli alimenti di carne.

E invece il Parlamento non si è schierato.

Punendo la filiera dei nostri produttori.

Da anni alle prese con una concorrenza subdola e sleale – aggiunge – La Lega non si da però per vinta e lo dimostrerà nelle sedi opportune: stare al fianco dei nostri imprenditori e dei loro sacrifici è un compito che non ci spaventa e ci rafforza nel contrasto a decisioni inaudite e incomprensibili come questa” (fonte AGI).