Mozzarella dop, guerra tra Puglia e Campania per il marchio della treccia

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Agosto 2017 - 12:43 OLTRE 6 MESI FA
Mozzarella dop, guerra tra Puglia e Campania per il marchio della treccia

Mozzarella dop, guerra tra Puglia e Campania per il marchio della treccia

NAPOLI – La mozzarella di Gioia del Colle diventa a marchio dop, denominazione di origine protetta, e la Campania insorge contro la Puglia. Il riconoscimento del marchio dop alla mozzarella pugliese, prodotta con il latte vaccino piuttosto che quello di bufala, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 28 agosto, e alla decisione si oppone la Regione Campania perché “ritiene che la denominazione proposta violi quanto stabilito in materia dalla normativa europea”.

A spiegare i motivi di questa guerra è Franco Alfieri, Consigliere del governatore campano Vincenzo De Luca, per l’Agricoltura, Foreste, Caccia e Pesca:

“La denominazione in questione è, infatti, in parte omonima a quella della DOP “Mozzarella di Bufala Campana”, nome già iscritto nel registro stabilito a norma dell’articolo 11 del Regolamento UE 1151/2012. Porremo in essere tutte le azioni necessarie per tutelare la mozzarella di bufala campana DOP, prodotto di punta del nostro agroalimentare. Saremo al fianco dei produttori e dell’intera filiera per sostenere le loro legittime ragioni ed evitare cosi che i consumatori siano tratti in inganno da un prodotto che non ha nulla a che spartire con il nostro, rinomato ed apprezzato in tutto il mondo”.

E ha aggiunto:

“Infatti, la nuova denominazione proposta per il prodotto pugliese non consente di distinguere l’origine del latte utilizzato, quello bovino, che proviene dunque da una specie diversa da quella cui si deve la nostra DOP. Le imprese e i lavoratori del comparto esprimono un’eccellenza per tutelare la quale l’amministrazione regionale si batterà nelle sedi opportune”.

Luciano Pignataro sul quotidiano Il Mattino scrive che ad appoggiare la denominazione è stato anche Maurizio Martina, ministro dell’Agricoltura, che ha accolto la proposta lanciata nel 2011 dall’associazione Treccia della Murgia e dei Trulli che ha portato il latticino di Gioia del Colle a ricevere il marchio dop:

“Treccia fino a un certo punto perché il decreto di approvazione pubblicato in Gazzetta ammette tutte le forme, proprio come il prodotto campano. Il Consorzio della Mozzarella di Bufala ha la conserva del silenzio. «Preferisco non commentare – dice il presidente Mimmo Raimondo – siamo già nella bufera per la proposta del cambio di disciplinare e ci basta». Chi non sta zitto è invece Paolo Russo, delle commissioni Agricoltura e Anticontraffazione della Camera che annuncia una interrogazione parlamentare: «Si tratta di un’aggressione senza precedenti alla filiera produttiva più importante della Campania che si celebra con la complicità del ministero delle Politiche Agricole e la totale assenza della Regione Campania».

La colpa grave, per Russo, è proprio il silenzio della Regione: «Se ci fosse stato da nominare un commissario, un direttore generale o un primario De Luca ed i suoi avrebbero sbraitato in prima fila. Qui c’era da difendere l’agricoltura distintiva dei territori, la straordinaria filiera agricola, capace di generare un indotto di utile per 50.000 addetti e la Regione si è girata dall’altra parte facendo finta di non capire che si tratta di un’aggressione competitiva con un prodotto diverso per utilizzare fraudolentemente l’appeal internazionale del termine mozzarella. Chiedo conto di questo ennesimo attacco alla Campania al ministro ed al presidente della Regione che, tra l’altro, é anche assessore all’Agricoltura».