Natale: niente calamaretti e bianchetti. Per spigole e orate serve il centimetro. Polpo a volontà. Le norme Ue fanno il menù per la vigilia

Pubblicato il 23 Dicembre 2010 - 11:18 OLTRE 6 MESI FA

E’ l’Unione europea a dettare per la prima volta il menù di pesce per il Natale degli italiani. Niente cannolicchi del Mediterraneo, ma nemmeno bianchetti, rossetti, cicerelli, calamaretti e latterini; in compenso ci sarà più pesce d’allevamento biologico. Una selezione di specie, ma anche di taglie perchè non tutte sono ammesse.

Acquisti con centimetro alla mano, quindi, per rispettare le direttive comunitarie che prevedono una lunghezza minima di 25 centimetri per la spigola, come sempre la più gettonata, 20 per sogliola e orata e 18 centimetri per lo sgombro. Insomma la tradizione deve fare i conti con gli effetti delle regole comunitarie entrate in vigore nel 2010 che riguardano metodi di cattura, taglie e nuovi parametri per incrementare la produzione del pesce biologico.

Occhio dunque alla specie messa al bando perchè se ci sono nei banconi non sono italiane o comunque del Mediterraneo. L’importante è saper scegliere, suggerisce Federcoopesca, che per quanto riguarda il pesce di allevamento ricorda che il 70% delle spigole e delle orate presenti in questi giorni nei mercati è di allevamento, viene dall’estero e proviene prevalentemente da Grecia e Tunisia. Italianissimi, assicura l’associazione per garantirsi un menù made in Italy, sono senz’altro polpo, triglie, merluzzi di piccole dimensioni, pesce azzurro, cannocchie, vongole e pesce spada, purchè fresco.

Per il prodotto sfilettato e lavorato come persico, pangasio, cernia, si deve essere consapevoli che, 9 volte su 10 si sta acquistando un prodotto straniero. Stessa cosa per le mazzancolle di cattura, che nella maggior parte dei casi, provengono dalla Tunisia; quelle allevate, invece, sono prodotte in Ecuador o nel sud-est asiatico. Ma consumare pesce a Natale è un’usanza diffusa in tutto il mondo, dove ogni Paese ha la sua tradizione. A Praga, ad esempio, ricorda Federcoopesca, il piatto forte è la carpa, pietanza festiva per eccellenza di tutta la Repubblica Ceca che fa bella mostra in vasche posizionate davanti ad ogni negozio di generi alimentari delle città.

Portare in tavola un piatto di patate lesse e baccalà è il modo in cui i portoghesi danno il benvenuto al Natale. Più esotiche le scelte degli australiani che, alle classiche specialità europee, affiancano una zuppa di ostriche di origine asiatica. Per gli svedesi, invece, durante le feste il pesce è consumato nella versione essiccata, salmone in primis, servito il 24 dicembre in abbinamento con riso al latte e polpettine al prosciutto. I russi invece festeggiano pasteggiando con aringa e salmone affumicato, caviale rosso e nero con tartine o uova sode oppure i karps kapustoi, filetti di carpa con crauti.