Dagospia punge Montezemolo: “Un Punzo in un occhio per Luchino”

Pubblicato il 4 Dicembre 2010 - 09:51 OLTRE 6 MESI FA

Una improbabile Camille Desmoulins ha scritto per Dagospia:

Quando gliel’hanno riferito, dicono, gli si è scompigliato tutto il ciuffo. Lo Smontezemolato dei Parioli sta capendo sulla sua propria pelle che finchè si gioca alle macchinine è un conto, ma con la politica è tutto più complicato. E soprattutto, che gli ex amici possono diventare pericolosi nemici. Una cosa è certa: il suo attivismo da futuro premier dai belli capelli gli sta fruttando molti bastoni tra le ruote, anzi tra i binari.

C’è un semaforo rosso sulla ferrovia di Luchino che si chiama Mauro Moretti, l’arcinemico, uno che la politica la sa fare sul serio grazie ad amicizie e relazioni ad altissimo livello (cercare dalle parti di Palazzo Chigi…). L’ad di Ferrovie dello Stato, concorrente (si fa per dire, di fatto è monopolista del trasporto ferroviario) della NTV di Montezemolo, sta facendo una guerra di posizione alle locomotive smontezemolate, e l’altro giorno ha piazzato un colpo molto pesante.

Moretti si è fatto nominare vicepresidente dell’Unione industriali di Napoli (la Confindustria napoletana), come superbig per la squadra del nuovo presidente degli industriali partenopei Paolo Graziano, nominato lo scorso 22 novembre. Che c’entra Luchino? C’entra, c’entra… Perché il candidato che è stato fatto fuori altri non è che Gianni Punzo, presidente dell’Interporto Campano e socio di Luca di Montezemolo in Ntv che dovrebbe partire nel 2011. Punzo, come pure Luchino, non l’hanno presa benissimo.

Il socio di Montezemolo ha scritto una lettera di fuoco, preventiva, a Graziano. “Apprendo che sei obbligato a ritirare l’invito da tempo rivoltomi a far parte del prossimo comitato di presidenza dell’associazione. Purtroppo le motivazioni da te addotte e il fatto che rappresento 550 imprese azioniste del gruppo Cis-Interporto mi obbligano a sottolineare alcune gravi anomalie di questa vicenda…».

Per esempio, «stando a quanto da te riferito il veto sul mio nome da parte della presidente Emma Marcegaglia e dell’amministratore delegato del Gruppo Fs Mauro Moretti» (riferimento seccamente smentito però dal neopresidente Graziano). Ferrovie dello Stato di cui Punzo precisa di essere «concorrente attraverso la società Ntv». La stessa compagine nella quale siede anche Luca di Montezemolo: «Mio amico da 30 anni e persona che stimo moltissimo, opinione evidentemente non condivisa dall’attuale presidente di Confindustria».

Accuse pesanti, che dovrebbero essere il preludio per le dimissioni dello smontezemolato Punzo dall’Unione industriali di Napoli. Ma soprattutto una spia eloquente dei rapporti (pessimi a quanto pare) di Montezemolo con i vertici marcegagliati di Confindustria e dunque con l’establishment industriale che dovrebbe lanciargli la volata a

nuovo premier dei fighetti.

La scelta di risiko fatta da Moretti, di prendere posto nei vertici campani di Confindustria facendo fuori Punzo, ha un senso strategico molto chiaro per gli interessi di Fs e Trenitalia. In ballo c’è la questione, enorme, del trasporto merci, teatro di un un fortissimo scontro tra Moretti e imprese private che cercano di entrare in quel mercato.

L’ad di Fs sta di fatto ostacolando l’ingresso delle compagnie private, con un piano di ristrutturazione della rete che prevede vincoli capestro per gli operatori privati e il passaggio di 160 scali da Rfi a Trenitalia, che potrà così – se il piano sarà approvato – farne quello che vuole, tagliando le gambe ai concorrenti.

E, guarda caso, a Napoli è proprio l’Interporto campano di Punzo a rappresentare uno snodo centrale per lo sviluppo del merci privato. Con Moretti insediato nell’Unione industriali, sarà dura organizzare una resistenza. Soprattutto se è vero poi quel che pensano gli smontezemolati, e cioè che Confindustria è tutta dalla parte di Moretti e contro Luchino. A quel punto dovrà consolarsi con l’Italia futura. In quella presente sembra messo abbastanza male.