“Pd contro Napolitano: ingerenza pro Monti offende Bersani”

Pubblicato il 16 Febbraio 2013 - 18:17| Aggiornato il 7 Luglio 2022 OLTRE 6 MESI FA

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano può andare dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama a tessere le lodi di Mario Monti, che è, secondo Dagospia. com che si pone la domanda,

“uno dei candidati premier in corsa tra 10 giorni alle elezioni politiche generali, il candidato più debole, quello che a malapena, forse, raccoglierà i voti necessari ad entrare con la sua coalizione di carini da una parte e di impresentabili dall’altra in Parlamento?”.

Secondo Dagospia, anche se il Pdl

“ha levato qualche protesta di routine”,

cui Napolitano ha risposto per le rime,

“in realtà la vera incazzatura contro Giorgio Napolitano è quella del Pd. Bersani Pierluigi è furibondo, e furibonda è la base del partito contro uno di loro che, dicono, per difendere la scelta di fine 2011 di nominare un tecnico al governo e di non andare alle elezioni finisce per difendere il Monti di oggi, politico improbabile e aspirante Ghino di Tacco proprio nei confronti del Pd”.

“Non sono teneri al quartier generali del Pd verso il compagno Giorgio, la giudicano un’ingerenza pesantissima: una cosa è difendere se stessi e la scelta di tentare di sottrarre il paese alle fiamme dello spread, altra cosa è entrare a gamba tesa nella campagna elettorale, ingenerando confusione tra il Monti tecnico (sul quale oltretutto il giudizio è pesantemente negativo) e il Monti politico che vorrebbe continuare a governare a spese del Pd.

“Dove è finito, dicono sempre dalle parti del Pd, il rispetto che la nostra Costituzione impone a tutti gli organi, poteri e ordini per la libera determinazione del popolo italiano alla vigilia di delicatissime elezioni politiche generali? E cosa deve pensare il cittadino se anche l’arbitro supremo che siede sul Colle più alto finisce per entrare in campo contro la sua stessa parte politica di provenienza, spogliandosi del ruolo super partes che la Costituzione gli assegna? Si vuole davvero fare stravincere Beppe Grillo, il quale al dunque risulterà essere molto più affine con Berlusconi Silvio che con chiunque altro?

“Ancora: Napolitano Giorgio, per il Pd ex Re Giorgio, con la sua umana, troppo umana, voglia di avere il sigillo dell’alleato americano e dell’uomo più potente del globo al suo settennato, ha finito anche per dimenticare gli interessi internazionali che vogliono limitare il più possibile la libera espressione della volontà popolare, marginalizzandone il ruolo, per lucrare vantaggi nella concorrenza economica.

“Come si fa, nel caso italiano, infatti a non ricordarsi che gli interessi americani, tedeschi e francesi sono quelli di annullare la concorrenza di Eni, Enel e Finmeccanica nelle gare internazionali (magari aiutati dal disonesto italiano di turno)? Come si fa a non vedere come si è mosso in questi giorni Hollande in India?

“Mettendo insieme l’aspetto strettamente politico, quello di essere super partes, e le implicazioni economiche internazionali, è come se Napolitano avesse detto che Bersani Pierluigi è inadatto a governare e che bisogna affidarsi all’uomo dei poteri forti anche se non ha voti. Un po’ troppo, anche per i nervi controllati del marito della farmacista di Bettola”.