Roma, la vicenda parentopoli si avvicina alle stanze del sindaco Alemanno

Pubblicato il 20 Dicembre 2010 - 14:36 OLTRE 6 MESI FA

Gianni Alemanno

la vicenda sulla parentopoli romana tocca sempre di più persone molto vicine al sindaco Alemanno che finora ha sempre smentito di aver raccomandato amici o figli di amici nelle municipalizzate del Comune. Atac, Ama, forse anche Acea, i casi continuano a moltiplicarsi.

L’ultimo riguarda Paolo Serapiglia. Assunto con contratto a termine al Comune di Roma alla segreteria del sindaco. A novembre 2009 però arriva un nuovo incarico, stvolta all’Ama, società gestita da Franco Panzironi, amico di Alemanno. Serapiglia resta poco all’Ama, il tempo di tornare in Campidoglio con la formula del distacco aziendale. E così accumulare due stipendi. Quello al Comune e  quello, garantito, all’Ama.

Al Comune di Roma spiegano che Serapiglia “è entrato dopo aver svolto una regolare selezione, perché all’azienda serviva quel tipo di professionalità”.

C’è poi il caso del tassista Giuliano Falcioni. Era uno dei più combattivi contro il sindaco Veltroni. Cambiata l’amministrazione lo ritroviamo assunto all’Atac: ufficio stampa e relazioni istituzionali.

Il Fatto Quotidiano ricorda poi in questi giorni alcuni episodi di gioventù del sindaco. Come quando nel 1982, giovane militante del Msi, “avuta notizia del colpo di Stato del generale Jaruzelski in Polonia, espresse tutta la sua indignazione lanciando una molotov contro l’ambasciata dell’Unione Sovietica a Roma. Sarà poi prosciolto, ma a nessun magistrato venne in mente di scarcerarlo immediatamente; forse per via di quel precedente dell’anno prima. Il 21 novembre 1981 Alemanno fu bloccato da due carabinieri di fronte al bar “La Gazzella” nel rione Castro Pretorio, assieme all’allora segretario del Fronte della Gioventù di via Sommacampagna Sergio Mariani, per aver partecipato all’aggressione dello studente Dario D’Andrea di 23 anni”. Alemanno rischiò un’imputazione per tentato omicidio e finì in carcere.