Fisco, Google dopo Apple verserà 150 mln di tasse non pagate

Fisco, Google dopo Apple verserà 150 mln di tasse non pagate
Fisco, Google dopo Apple verserà 150 mln di tasse non pagate

ROMA – Toccherà adesso anche a Google pagare i giusti oneri fiscali in Italia. E poi ad altri colossi tipo Amazon, Western Digital… Potrebbe fare da “apripista” verso la soluzione di contenziosi tributari nell’era di internet, con protagonisti colossi della web economy, l’accordo tra l’Agenzia delle Entrate e Apple Italia, che ha versato nelle casse dello Stato 318 milioni di euro nell’ambito del procedimento con al centro una presunta evasione fiscale di circa 879 milioni di euro.

A cominciare da Google e da un’altra inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e affidata questa volta al pubblico ministero Isidoro Palma. A meno di colpi di scena dell’ultima ora, la lunga partita che si sta giocando da quasi un anno tra le due parti, potrebbe concludersi entro la fine di gennaio, con un “bottino” finale che si aggirerebbe – in caso di accordo-, intorno ai 150 milioni di euro. Nessuna delle parti, al momento, intende anticipare il buon esito della trattativa. (La Repubblica).

L’intesa raggiunta con Apple, quindi, potrebbe portare a uno sblocco degli altri fronti aperti, che riguardano attività di giganti come Amazon, Google e Western Digital, finite sotto la lente d’ingrandimento del pool Criminalità economica della Procura di Milano, coordinato dal procuratore aggiunto Francesco Greco, competente in quanto le filiali italiane di numerose multinazionali hanno sede legale nel capoluogo lombardo.

Sulle attività del gigante dell’e-commerce Amazon è stato aperto un fascicolo d’inchiesta, al momento a carico di ignoti e senza ipotesi di reato. E’ in fase di definizione, inoltre, un accordo tra Google Italia e l’Agenzia delle Entrate per chiudere il contenzioso su una presunta evasione fiscale da quasi un miliardo di euro da parte delle multinazionale californiana, realizzata con uno schema analogo a quello di Apple.

Nella ‘lista’ compare poi la statunitense Western Digital, tra le aziende leader nella tecnologia per hard disk. Anche in questo caso sono in corso trattative con il Fisco, mentre sul fronte penale sono state chiuse recentemente le indagini a carico di uno dei vertici della società. Sono finti al centro di accertamenti della Procura di Milano, inoltre, diversi big di altri settori, come Prada e Armani.

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