– 26% di immatricolazioni di auto a luglio: “Un disastro, intervenga Berlusconi”

Pubblicato il 1 Agosto 2010 - 14:59 OLTRE 6 MESI FA

L’associazione dei concessionari italiani lanciano l’allarme: a luglio il mercato dell’auto registra una flessione del 26 per cento, con le consegne ferme ad appena 152 mila unità. I numeri ufficiali arriveranno solo domani 2 agosto: Fiat farà segnare un calo del 35 per cento, mentre le marche estere andranno giù del 21. “Un vero disastro per tutti – spiega il presidente della Federauto Filippo Pavan Bernacchi – e va detto che questo dato si avvicina molto alla realtà perché sembra che i principali Costruttori abbiamo finalmente tolto il piede dalle chilometri zero. Questo perché non si può continuare all’infinito ad autoimmatricolarsi vetture per dimostrare dati di quota non veritieri. E infatti il mercato a privati, quello non inquinabile da autoimmatricolazioni, vede una flessione attorno al -30 per cento. E si continua così oramai da qualche mese nell’indifferenza del Governo.”

La Federauto se la prende con la mancanza  degli incentivi: “Negli USA Obama visita lo stabilimento Chrysler ed elogia Sergio Marchionne che riceve, nel contempo, consensi dagli operai”. Obama si spinge a rivendicare di aver varato la legge sulla rottamazione  “che ha salvato almeno 100 mila posti di lavoro, permettendo nel contempo di realizzare auto e camion che consumando meno ci porteranno verso un futuro di indipendenza energetica. In Italia è il contrario…”.

Pavan Bernacchi precisa: “Servirebbe che il Presidente del Consiglio prendesse in mano la situazione” rinnovando i bonus pluriennali per svecchiare il parco auto e incentivare le vetture a basso impatto ambientale come quelle alimentate a GPL e a Metano. Dall’altro, varando una politica seria per riallineare la tassazione delle vetture aziendali agli altri paesi europei. C’è una differenza enorme a nostro sfavore e le poche aziende che potrebbero acquistare auto, veicoli commerciali e industriali, sono costrette a mantenere i propri parchi, anche obsoleti, non sicuri e inquinanti.”

Il trend negativo dei post-incentivi sempre secondo Ferauto porta lo Stato ad incassare circa 2 miliardi di imposte a vario titolo in meno e i concessionari a dever agire sui costi del personale sopprimendo circa 15 mila posti di lavoro, cui se ne aggiungeranno almeno 30 mila  dell’indotto.