Acquisti in caduta ad un mese da Natale: “Recessione piena”. In aumento i discount

Pubblicato il 24 Novembre 2012 - 11:39 OLTRE 6 MESI FA
Acquisti in caduta libera ad un mese da Natale

MILANO — A un mese dalle festività natalizie, a prevalere tra le famiglie è la preoccupazione: per quasi 7 italiani su 10 il Natale 2012 risentirà fortemente della crisi. A fornire questi dati è Confcommercio. In aumento la quota anche di chi non farà acquisti per regali (dall’11,8% del 2011 al 13,7%), anche se oltre 8 italiani su 10 (86,3%) i regali continueranno a farli. Al primo posto tra i destinatari ci sono i familiari (50,2%), ma subito dopo, prima di amici e colleghi di lavoro, il 41,4% il regalo lo farà a se stesso.

La crisi e la riduzione del potere d’acquisto continuano insomma a mordere sugli italiani. Sempre secondo Confcommercio, a settembre le vendite al dettaglio sono diminuite dell’1,7% rispetto a un anno fa: si tratta del sesto calo consecutivo su base annua, ha confermato l’Istat. “È recessione piena” commenta a tal proposito la Confcommercio.

Il ribasso leggero,  sono le vendite alimentari (-0,1%) e maniera assai più marcata per i restanti settori (-2,4%). Mentre su base mensile, fa sapere sempre l’Istat, le vendite crescono dello 0,2% per i prodotti della tavola, restando ferme per i non alimentari.

La flessione delle vendite ha colpito anche il sistema distributivo: a settembre hanno pagato il prezzo più alto i piccoli negozi, con una diminuzione annua del 3,5%, risulta invece positiva la grande distribuzione (+0,6%). Ad aumentare invece sono i  discount che fanno registrare un +3%. Al contrario scendono le vendite, sempre su base annua, negli ipermercati (-0,6%).

In una nota, la Cia, Confederazione italiana agricoltori spiega che “la situazione è veramente critica e gli italiani sono costretti a tagliare di netto anche sulla tavola. Oggi 7,4 milioni di famiglie, pari al 34%, dichiara di optare ormai per prodotti low cost o di qualità inferiore, mentre 6,5 milioni, pari al 28% dei nuclei familiari, ammette di rivolgersi quasi esclusivamente ai discount, cercando tout court sconti e promozioni commerciali”.

La diminuzione tendenziale di maggiore entità riguarda i prodotti farmaceutici, che con un -5,8% accusa il calo più marcato fra tutte le voci di spesa. “A pesare sulle vendite vi è pure il trend negativo dei prezzi dei medicinali — aggiunge il presidente di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi — che nei primi nove mesi dell’anno segna un -4%. La crisi è grave e rischia di avere pesanti ripercussioni sulle 165 fabbriche attive in Italia”.

Tra gli altri cali significativi evidenziati dall’Istat ci sono gli articoli di foto-ottica (-4,3%) ed elettrodomestici, radio, tv e registratori (-3,9%).