L’affitto? Addio denuncia alle autorità di pubblica sicurezza, ci pensa il Fisco

Pubblicato il 21 Giugno 2012 - 12:36| Aggiornato il 22 Giugno 2012 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Quando si affitta un immobile non sarà più necessario comunicare all’autorità di pubblica sicurezza le generalità dell’affittuario.Per tutti i contratti di locazione e di comodato di fabbricati o di porzioni di fabbricati, sia ad uso abitativo sia ad uso diverso dall’abitativo, per i quali è obbligatoria la registrazione, non è infatti più dovuta la comunicazione di cessione di fabbricato.

Nota anche come “denuncia antiterrorismo”, la norma era prevista da un provvedimento del 1978 in caso di permanenza nell’immobile superiore a un mese. La registrazione del contratto, infatti, “assorbe” l’obbligo in questione. Lo rende noto la Confedilizia, segnalando che la previsione è contenuta in un decreto-legge in materia di sicurezza in vigore.

D’ora in avanti sarà l’agenzia delle Entrate, sulla base di apposite intese con il ministero dell’Interno a individuare tra le informazioni da essa acquisite nel momento della registrazione di un contratto di affitto o di comodato, quelle da trasferire agli Interni in via telematica. Questa procedura si applica ai contratti di locazione o di comodato soggetti all’obbligo di registrazione in termine fisso.

In caso di messa a disposizione di un fabbricato con contratto non soggetto a registrazione in termine fisso, la comunicazione alle autorità di pubblica sicurezza potrà essere effettuata inviando un modulo informatico che dovrà essere adottato, con le relative modalità di trasmissione, entro 90 giorni.

Negli altri casi (come i contratti di comodato verbali), l’obbligo di comunicazione all’Autorità locale di pubblica sicurezza (o, in mancanza, al Sindaco) permane, ma, prevede la nuova normativa, potrà essere assolto anche in via telematica. Lo stesso provvedimento dispone inoltre che resti in vigore, anche per i contratti per i quali è dovuta la registrazione, un analogo obbligo di comunicazione previsto, da una normativa del 1998, quando ad occupare l’immobile sia un cittadino di Stati non appartenenti all’Unione europea.