Agenzia Entrate. Sanatoria o concorso per gli 800 dirigenti

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Ottobre 2015 - 12:41 OLTRE 6 MESI FA
Agenzia Entrate. Sanatoria o concorso per gli 800 dirigenti

Agenzia Entrate. Sanatoria o concorso per gli 800 dirigenti

ROMA – Avanti così “si muore”. E’ solo l’ultimo, e mal digerito, ‘grido di dolore’ lanciato lo scorso 22 ottobre dal direttore dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Ma in questi mesi difficili   per le agenzie fiscali, da quando a marzo scorso la Consulta ha giudicato ‘illegittimi’ 767 dirigenti, fino alle tensioni sottotraccia per la scelta di alzare il tetto per l’uso del contante, lady Fisco si è più volte, e pubblicamente, spesa a difesa dei 40mila dipendenti dell’agenzia, con un attivismo che non sembra piacere almeno a parte del governo e della maggioranza.

Il segretario di Scelta Civica Enrico Zanetti, che è anche sottosegretario all’Economia, non ha risparmiato critiche al direttore delle Entrate fino a chiederne le dimissioni. A Orlandi comunque il Tesoro ha confermato tutta la propria ”stima”. Rimasta ”immutata”. Il ‘pomo della discordia’, che ha inasprito i rapporti con l’esecutivo, è stato proprio la gestione del ‘caos dirigenti’, scoppiato il 17 marzo dopo la sentenza della Consulta che ha ‘retrocesso’ le figure apicali delle agenzie fiscali (in tutto circa 1.200 compresi i dirigenti delle dogane) che non hanno raggiunto il proprio ruolo attraverso concorso pubblico ma attraverso la reiterazione, in alcuni casi decennale, di incarichi a tempo.

Incarichi dirigenziali a tempo. Per circa 600 dei dirigenti tornati funzionari, che hanno anche perso il trattamento economico dirigenziale, il governo ha previsto, con misure agganciate al decreto enti locali approvato in estate, degli ‘incarichi a tempo’ come soluzione transitoria in attesa del concorso che, come indicato con i decreti attuativi della delega fiscale, dovrà concludersi entro il 2016. Anche queste deleghe temporanee da attribuire ai funzionari per continuare a esercitare funzioni dirigenziali hanno fatto discutere, nonostante l’indicazione di diversi criteri da utilizzare per attribuirli.

Posizioni organizzative speciali, il compromesso. Mentre ha trovato ascolto parziale la richiesta di introdurre anche ‘posizioni organizzative speciali’: a ieri sono salite da 325 a 339 queste posizioni, di cui due terzi affidate ai dirigenti decaduti. A settembre, con il varo degli ultimi decreti della delega fiscale, alcune bozze contenevano questa possibilità (selezionare, tra dipendenti di fascia alta, specifiche professionalità per ricoprire “posizioni organizzative di livello non dirigenziale”, con specifiche indennità economiche).

No sanatoria dice il Mef, ma un nuovo concorso non è stato ancora indetto. Nel frattempo il concorso ancora non è stato indetto (serve un decreto del ministero dell’Economia) e si è scelta la via di evitare in ogni modo la ‘sanatoria’: quindi non ci sono garanzie per i dirigenti ‘declassati’ di tornare a ricoprire ufficialmente il proprio ruolo. Tanto che nelle ultime settimane si è assistito a una vera e propria ‘fuga’ di figure dirigenziali passate al privato (ultima la responsabile del ruling internazionale, Grazia Cappelleri, nella ‘lista’ dei 767 dirigenti ‘illegittimi’).

In 400 dirigenti decaduti fanno causa a Renzi e alle Entrate. Ma la maggior parte, invece, è pronta a dare battaglia, legale, per vedersi riattribuire ruoli (e relativi stipendi): in circa 400, infatti, avrebbero già promosso delle cause civili citando in giudizio sia l’Agenzia sia la presidenza del Consiglio, nella persona del premier, ‘colpevole’ di non aver attuato la normativa europea che vieta per i contratti temporanei una durata superiore ai tre anni.