Italcementi. Ricavi 2013 stabili a 4,5 mld. Il report di Alberto Nosari

Pubblicato il 18 Giugno 2013 - 05:00| Aggiornato il 24 Giugno 2013 OLTRE 6 MESI FA
Italcementi. Ricavi 2013 stabili a 4,5 mld. Il report di Alberto Nosari

Italcementi. Ricavi 2013 stabili a 4,5 mld. Il report di Alberto Nosari

ROMA – Italcementi. Ricavi 2013 stabili a 4,5 mld. Il report di Alberto Nosari. Carlo Pesenti, consigliere delegato e Giovanni Ferrario, Chief Operating Officer (COO) di Italcementi, hanno illustrato a Alberto Nosari le priorità strategiche di un gruppo che è fra i primi cinque produttori di cemento al mondo. Nell’intervista doppia, raccolta nella rubrica di Nosari (qui il sito online) per Affari & Finanza, si fa il punto sui risultati raggiunti per garantire efficienza industriale e crescita organica sui nuovi mercati. Convitato di pietra, la congiuntura, della quale però si inizia a intravedere la fine ma che ha imposto una scelta tattica conservativa ineludibile:

“Senza derogare all’imperativo della crescita sostenibile, poiché mai come in questi ultimi anni è emerso con chiarezza la necessità di inserire ogni singola azione a cui ci dedichiamo in un contesto di sostenibilità complessiva, quindi anche in termini di equilibrio strutturale/patrimoniale e di valori” (Carlo Pesenti, Lettera all’investitore di Albetto Nosari)

D’altra parte le previsioni 2013 indicano un ulteriore calo del consumo di cemento di circa un quinto con volumi ai 20 milioni di tonnellate rispetto ai 46,5 medi del periodo 2004-2007. Per mantenere invariata la capacità di servire il mercato nazionale preservando la quota di mercato, sono stati necessari tagli dolorosi e una ristrutturazione obbligata:

Siamo dovuti intervenire in modo drastico passando dai 30 impianti a ciclo completo della fine degli anni Ottanta ai 17 dello scorso anno lungo un percorso che presto ci porterà ad un sistema ‘sei più cinque’. Sei grandi cementerie super efficienti che rappresenteranno la nostra dorsale strategica a cui se ne affiancheranno fino a un massimo di altre cinque – a rotazione – per soddisfare l’evoluzione di un mercato che ci auguriamo crescente dopo l’ennesimo scivolone dell’esercizio in corso. (Giovanni Ferrario, Lettera all’Investitore di Albetto Nosari)

Un quadro di riferimento dal quale emerge un gruppo che ha riconquistato redditività ed equilibrio strutturale, predisponendo le condizioni per rilanciare lo sviluppo con investimenti autofinanziati nell’ordine dei 400 milioni nel 2013. L’esercizio in corso dovrebbe infatti presentare ricavi sostanzialmente stabili nel’ordine dei 4,5 miliardi con Ebitda pure stabile nell’intorno dei 630 milioni del 2012 in termini puntuali ma in crescita del 10% in termini omogenei. Questo in quanto verranno meno i quasi 50 milioni che il gruppo ha incassato nel 2012 dalla vendita di diritti Co2 poiché nell’esercizio in corso la vendita è stata bloccata anche perché la crisi ha ridotto drasticamente i prezzi e quindi anche la convenienza a cedere i certificati. È doveroso infine ricordare che, salvo sorprese, l’indebitamento dovrebbe aumentare leggermente, anche alla luce dei programmi di sviluppo in corso, pur restando in una soglia più che prudente di 2,1 miliardi. (Alberto Nosari, Lettera all’Investitore)