Alitalia ha accumulato debiti a Linate e Malpensa: ora deve restituire 17 milioni di euro alla Sea

Pubblicato il 18 Novembre 2010 - 19:16 OLTRE 6 MESI FA

Alitalia ha accumulato debiti per 17 milioni di euro e ora la Sea (società di gestione degli aeroporti milanesi) chiede il conto. Lo ha spiegato sul Sole 24 Ore Mara Monti, che ha sottolineato che si tratta dei “debiti ereditati dalla gestione Toto e dai mancati pagamenti degli ultimi 24 mesi alla Sea. Dopo numerosi solleciti finora caduti nel vuoto, ora la Sea, dopo avere informato anche Enac e Ibar, minaccia la sospensione dei servizi a terra a Linate e Malpensa”.

L’oggetto del contendere, ha continuato la Monti, “sono i costi delle infrastrutture centralizzate: si va dall’utilizzo delle piste, ai finger, ai controlli di sicurezza, ai nastri bagaglio, servizi che Air One per anni non ha pagato e anche dopo la fusione continua ad essere inadempiente”.

Eppure, ha scritto la giornalista, “al quartier generale di Alitalia c’è sorpresa per i toni assunti dal gestore aeroportuale nei confronti del principale cliente in grado di garantire ritorni dell’ordine di 120 milioni l’anno. Si fa notare che c’è un giudizio in corso e spetterà ai giudici stabilire chi ha ragione. L’auspicio è che i provvedimenti paventati rimangano solo un’intenzione”.

Per capire l’origine del buco, la Monti ha spiegato che bisogna risalire “alla crisi del trasporto aereo dopo i fatti dell’11 settembre 2001 quando alcuni vettori, tramite l’Ibar e il Comitato utenti, decisero di decurtare arbitrariamente del 35% i costi per le infrastrutture centralizzate perché ritenute troppo care. Un contenzioso per risolvere il quale è dovuto intervenire il Tribunale di Milano che ha dato ragione alla società lombarda costringendo i vettori a pagare gli arretrati. Alitalia ha saldato il suo debito nel luglio 2007. Gli altri vettori hanno seguito l’esempio della compagnia di bandiera. L’unica rimasta inadempiente è Air One, la quale, a due anni dalla fusione, continua a volare sulle piste degli aeroporti milanesi utilizzando le infrastrutture senza pagarne i corrispettivi”.

Comunque, ha sottolineato la giornalita, non c’è “nessun interesse da parte del vertice della Sea ad alzare lo scontro con la nuova gestione di Alitalia, né di riaprire recriminazioni con il vecchio azionista Carlo Toto. Semmai il gestore lancia un messaggio: piuttosto di prorogare uno scontro che rischia di consumarsi sulle “piste di volo” o peggio nelle aule di Tribunale, meglio sedersi attorno a un tavolo e trattare. Questi sono i fatti. A questo punto c’è solo da augurarsi che le parti trovino un accordo per evitare che le inadempienze di Alitalia ricadano sui passeggeri che potrebbero vedersi costretti a portare le proprie valige a mano”.