Per le Pmi la ricetta contro la crisi si chiama green economy

Pubblicato il 19 Luglio 2010 - 17:33 OLTRE 6 MESI FA

Per le piccole e medie imprese italiane l’unica ricetta anti-crisi possibile sembra essere quella di investire nella green economy. A rivelarlo è un’indagine condotta dalla fondazione Symbola in collaborazione con Unioncamere, secondo la quale sarebbero già il 30 per cento le piccole e medie aziende manifatturiere che intendono affidarsi alle potenzialità dell’economia verde per rilanciare la propria attività.

A credere in questa occasione di rilancio sono in particolare le imprese con una forte vocazione per l’export (33,6 per cento), quelle che hanno avuto una crescita sostenuta anche in un “annus horribilis” per l’economia mondiale come il 2009 (41,2 per cento) e infine quelle che nel tempo hanno migliorato la qualità dei propri prodotti (44,3 per cento).

La green economy sembra inoltre offrire anche interessanti prospettive sul fronte occupazionale: sono infatti 157, secondo l’indagine di Symbola e Unioncamere, le nuove figure professionali che potrebbero essere presto introdotte sul mercato del lavoro. Di queste, quasi la metà sarebbero legislatori, dirigenti e imprenditori, mentre oltre il 60 per cento artigiani, operai specializzati e agricoltori. Considerando i ritmi di crescita delle assunzioni nel campo della green economy, che solo nel 2009 sono state 200.000, Unioncamere e Symbola stimano che nei prossimi anni ci saranno almeno un milione di posti di lavoro disponibili.

Nell’ambito dell’economia verde fungono da traino le energie rinnovabili, che in uno scenario economico come quello attuale sembrano rappresentare il miglior investimento possibile per gli imprenditori. A supportare questa intuizione arrivano infatti anche i dati un’altra indagine condotta di recente da Confartigianato, secondo la quale la produzione complessiva di energia da fonti rinnovabili nel 2009 ha addirittura coperto l’intero consumo di energia elettrica delle famiglie italiane, sfiorando la percentuale record del 100,6 per cento.

Il settore delle energie verdi non è quindi in crisi come quello della produzione tradizionale di elettricità, che ha invece fatto registrare un -8,83 per cento nel 2009, ma al contrario ha continuato a crescere facendo segnare un +19,2 per cento rispetto al 2008.

Tra le regioni più “virtuose” ci sono la Val d’Aosta, in cui la produzione di energia da fonti rinnovabili supera di quattro volte i consumi interni, e il Trentino Alto Adige, la cui produzione supera invece di una volta e mezzo il fabbisogno.