Anagrafe tributaria, quanti problemi. “Rischio doppioni codice fiscale da riformare”

Pubblicato il 13 Gennaio 2013 - 13:07 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Sono 129 le banche dati censite nella relazione finale della Commissione bicamerale per l’anagrafe tributaria. Ci si trova di tutto: dai data base su giochi e lotterie alle mappe catastali. Il punto è che l’amministrazione pubblica non sempre riesce a sfruttare adeguatamente questo tesoro informativo. Il problema dei data base che non parlano la stessa lingua è ancora irrisolto.

Come riporta La Stampa, i problemi derivano non solo dalle diverse architetture informatiche con cui sono costruiti i data base, ma anche dalla mancanza di criteri omogenei nella raccolta e classificazione dei dati. Che sono inutili se non dialogano tra loro. Le informazioni parcheggiate in una banca dati sono inutili se non immesse in circolo. La Commissione a tale proposito auspica “una semplificazione del sistema e dei relativi adempimenti” che porterebbero anche a sensibili economie nella gestione dei dati.

Una delle questioni su cui si sofferma il rapporto della Commissione è quello del codice fiscale. L’aumento dei codici in circolazione (quasi 120 milioni, tra persone fisiche, soggetti deceduti e partite iva) e degli stranieri che ne fanno richiesta ha portato ad avere alcuni “aspetti critici”. Uno di questi è “l’omocodia” (la generazione di un medesimo codice fiscale pur in presenza di due soggetti diversi). Un fenomeno che riguarda 28 mila casi.

Insomma il codice alfanumerico di 16 caratteri legato ai dati anagrafici non sarebbe più sufficiente a identificare con certezza una persona.