Antitrust: multa di 3,5 milioni di euro al gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante

L'Antitrust ha deciso per una multa di 3,5 milioni di euro al gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante.

di Redazione Blitz
Pubblicato il 31 Maggio 2022 - 10:44 OLTRE 6 MESI FA
Antitrust: multa di 3,5 milioni di euro al gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante

Antitrust: multa di 3,5 milioni di euro al gruppo Leadiant per abuso di posizione dominante (foto Ansa)

Il gruppo Leadiant, secondo l’Antitrust, “ha imposto al sistema sanitario nazionale prezzi ingiustificatamente gravosi per la vendita di un farmaco salvavita” da giugno 2017 ed è stata sanzionata per 3,5 milioni di euro per abuso di posizione dominante, un illecito “ritenuto molto grave” vista la natura del medicinale.

“Analoghi procedimenti sono stati svolti dalle autorità di concorrenza di Paesi Bassi e Spagna”, si legge in una nota. Si tratta di un medicinale “usato per la cura di una malattia rara che causa gravi disabilità e che conduce a morte precoce i pazienti che ne sono affetti: la xantomatosi cerebrotendinea (CTX)”.

La nota dell’Antitrust

“Si tratta di un medicinale usato per la cura di una malattia rara che causa gravi disabilità e che conduce a morte precoce i pazienti che ne sono affetti: la xantomatosi cerebrotendinea (CTX). Considerata la natura salvavita del farmaco, l’Autorità ha ritenuto molto grave l’illecito accertato e ha imposto a Leadiant una sanzione pari a circa 3,5 milioni di euro. Secondo l’Autorità da giugno 2017 Leadiant ha applicato per il Servizio Sanitario Nazionale prezzi ingiustificatamente onerosi per la vendita del proprio farmaco orfano che contiene questo principio attivo, un medicinale salvavita denominato Acido Chenodesossicolico Leadiant®.

Il prezzo inizialmente praticato era pari a circa 15.500 euro a confezione, ridotto solo a dicembre 2019 – dopo l’avvio del procedimento istruttorio da parte dell’Autorità – e comunque, dalle analisi economiche svolte, ancora eccessivamente oneroso e iniquo. Al termine di una complessa attività istruttoria è emerso che l’abuso commesso è frutto di una strategia articolata – ideata dal gruppo molti anni prima e perseguita intenzionalmente – e che è stato realizzato anche attraverso un comportamento dilatorio e ostruzionistico da parte di Leadiant nella procedura di negoziazione del prezzo di rimborso del farmaco con l’AIFA. Analoghi comportamenti relativi alle politiche di prezzo attuate dall’impresa dominante in altri Stati membri dell’Unione europea per la vendita dell’Acido Chenodesossicolico Leadiant® sono stati – o sono tuttora – oggetto di istruttorie da parte delle autorità di concorrenza nazionali dei Paesi Bassi e della Spagna”.