Antitrust conferma multa di 150mila euro a Tiscali

di Redazione Blitz
Pubblicato il 11 Luglio 2019 - 15:32 OLTRE 6 MESI FA
Antitrust conferma multa di 150mila euro a Tiscali per attivazione di servizi telefonici (foto Ansa)

Antitrust conferma multa di 150mila euro a Tiscali per attivazione di servizi telefonici (foto Ansa)

ROMA – Il Tar del Lazio, come scrive l’agenzia “Ansa”, ha confermato la multa da 150mila euro inflitta a Tiscali Italia dall’Antitrust nel 2008 per una pratica commerciale, consistente nell’attivazione di servizi telefonici non richiesti, ritenuta scorretta.

In seguito a numerose segnalazioni ricevute da consumatori a partire da gennaio 2008, l’Autorità contestò a Tiscali di aver realizzato una condotta censurabile sotto tre profili: l’attivazione di servizi di utenza telefonica non richiesti in modo consapevole da parte dell’intestatario della linea; l’attivazione di servizi con caratteristiche difformi da quelle promesse; le tempistiche dell’esercizio del diritto di recesso e l’esistenza di notevoli difficoltà e di tempi eccessivamente lunghi per la disattivazione del servizio a seguito di contestazione.

Due anni fa il Tar sospese il giudizio, ritenendo pregiudiziale la decisione della Corte di Giustizia dell’Ue sulla questione inerente il riparto di competenza tra Autorità preposte alla regolazione e vigilanza dei rispettivi settori; successivamente si è arrivati alla decisione di merito.

Preliminarmente i giudici amministrativi hanno dichiarato improcedibile il motivo di ricorso con il quale Tiscali aveva dedotto l’incompetenza dell’Antitrust ad accertare e sanzionare le condotte contestate; tutto ciò, “avendo Tiscali sostanzialmente rinunciato a coltivare il suddetto motivo dopo aver preso atto della pronuncia della Seconda Sezione della C.G.U.E., del 13 settembre 2018, che ha, invece, dichiarato l’incompetenza dell’Agcom ad irrogare le sanzioni per cui è causa, essendo competente l’Agcm”. Per quanto riguarda il merito, per il Tar “il quadro fattuale e giuridico sotteso alla condotta contestata depone per la scorrettezza delle pratiche descritte” e “le valutazioni dell’Autorità risultano persuasive e condivisibili”.

In tema di condotte, per il Tar le stesse “risultano particolarmente gravi – si legge nella sentenza – tenuto conto dell’evidente asimmetria informativa esistente fra le parti, in grado di condizionare significativamente il consumatore nella scelta, fino al punto di annullare del tutto la sua libertà di autodeterminarsi” e “il quadro probatorio acquisito dall’Autorità conferma in pieno la sussistenza di una pratica commerciale aggressiva e scorretta”. Per i giudici, quindi, “il provvedimento impugnato ha individuato in modo esaustivo le ragioni per le quali la descritta condotta di Tiscali si sia risolta nello sfruttamento di una posizione di potere rispetto al consumatore per esercitare una pressione in modo da limitarne la capacità di assunzione di una decisione consapevole”.

Fonte: Ansa.