Antitrust, sanzione a Corepla per abuso di posizione dominante nel mercato di bottiglie di plastica

di Redazione Blitz
Pubblicato il 10 Novembre 2020 - 11:33| Aggiornato il 11 Novembre 2020 OLTRE 6 MESI FA
Antitrust, sanzione a Corepla per abuso di posizione dominante nel mercato di bottigliette di plastica ad uso alimentare

Antitrust, sanzione a Corepla per abuso di posizione dominante nel mercato di bottigliette di plastica (Foto d’archivio Ansa)

L’Antitrust sanziona Corepla con l’accusa di abuso di posizione dominante nel mercato del riciclo e recupero di imballaggi in pet ad uso alimentare.

L’Antitrust ha multato Corepla per abuso di posizione dominante nel mercato italiano dei servizi di avvio a riciclo e recupero degli imballaggi plastici in pet ad uso alimentare. Per intenderci, si tratta di bottiglie di plastica per acqua e bibite, che secondo l’Antitrust vengono offerti ai produttori chiamati a ottemperare agli obblighi ambientali.

Antitrust e la multa a Corepla

Per questo l’Autorità ha irrogato una sanzione pecuniaria di oltre 27 milioni di euro. Dopo che, a ottobre 2019, aveva adottato misure cautelari per una tempestiva eliminazione delle pretese esclusive di Corepla. In particolare sui materiali rinvenienti dalla raccolta differenziata urbana.

Secondo l’Antitrust, violando l’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, Corepla avrebbe attuato un’articolata strategia volta a ostacolare l’operatività di Coripet. Che è il consorzio costituito dai produttori di bottiglie in plastica per liquidi alimentari, in precedenza aderenti a Corepla, autorizzato ad operare in via provvisoria dal Ministero dell’Ambiente da aprile 2018 sulla base di un progetto innovativo di avvio a recupero e riciclo del pet.

Il progetto per la gestione dei materiali in pet

Il progetto prevede la gestione di materiali rinvenienti, oltre che dalla tradizionale raccolta differenziata urbana, anche dalla progressiva installazione sul territorio di raccoglitori automatici (c.d. eco-compattatori), in grado di ricevere direttamente dai consumatori finali le bottiglie di plastica per liquidi vuote.

In questo modo si stimola, sulla base di benefit economici incentivanti, la differenziazione nella raccolta di imballaggi plastici in pet ad uso alimentare e si consente l’attivazione del c.d. circuito “bottle to bottle”, esempio di attuazione di economia circolare.

Per acquisire il diritto ad operare permanentemente sul mercato, Coripet doveva comprovare la propria capacità operativa entro due anni dalla data di autorizzazione provvisoria, ma la sua attività è stata ostacolata da una serie di condotte poste in essere da Corepla.

Gli accertamenti dell’Antitrust

In particolare, l’istruttoria condotta dall’Autorità ha accertato che Corepla avrebbe impedito a Coripet di accedere alla gestione dei rifiuti plastici riconducibili ai propri consorziati. Questo, spiega l’Antitrust, sia ostacolando il raggiungimento di un accordo del nuovo entrante con l’Anci. E sia rifiutandosi di stipulare con Coripet un accordo transitorio. Accordo che si era reso necessario per l’impossibilità di siglare direttamente un accordo con l’Anci.

L’intervento dell’Autorità ha dunque permesso di estendere meccanismi competitivi all’offerta di servizi di avvio a recupero e riciclo delle bottiglie in pet per uso alimentare, favorendo così le dinamiche concorrenziali previste dal Testo Unico Ambientale con vantaggi oltre che per la collettività, anche per l’ambiente.

La nota di Corepla

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Corepla.

Prendiamo atto della decisione dell’Autorità e adiremo le vie di giustizia per impugnare il provvedimento. COREPLA ritiene infatti di non aver in alcun modo ostacolato l’accesso al mercato di CORIPET. E di aver sempre operato al solo fine di garantire la continuità dei servizi di raccolta differenziata e riciclo, a beneficio dei Comuni e dei Cittadini. 

Va ricordato che COREPLA è un ente no-profit che si fa carico di un importante compito istituzionale occupandosi del recupero di tutte le tipologie di imballaggi in plastica di sua competenza raccolti sul territorio nazionale. Il fine del Consorzio non è quindi quello di realizzare un profitto o un vantaggio economico. Bensì quello di portare a termine la propria delicata missione ambientale a beneficio della Collettività. Facendosi carico di un’attività in pesante e strutturale perdita economica. 

Abbiamo piena fiducia nel sistema giudiziario e siamo quindi certi che si giungerà celermente ad una decisione definitiva che accolga le nostre legittime osservazioni; diversamente si finirebbe col danneggiare il raggiungimento degli obiettivi ambientali e con esso l’interesse pubblico. (Fonte Agi)