ArcelorMittal riconsegna allo Stato 10.777 dipendenti ex Ilva. Vedetevela voi…

di Redazione Blitz
Pubblicato il 6 Novembre 2019 - 12:22 OLTRE 6 MESI FA
Ilva, ArcelorMittal si defila ufficialmente

Operai Ilva (Ansa)

ROMA -Arcelor Mittal riconsegna allo Stato italiano 10.777 dipendenti ex Ilva. Neanche 48 ore dopo la comunicazione ufficiale di addio e rinuncia al contratto di affitto e acquisto, nello stesso giorno in cui l’azienda va al confronto con il governo alla presenza di Conte, arriva un altro atto formale. Il più duro, il più netto: la riconsegna appunto allo Stato dei dipendenti, dei lavoratori, dei loro contratti di lavoro e della loro vita.

   È di otto pagine la lettera con cui ArcelorMittal comunica e formalizza ai sindacati e alle rsu la procedura di riconsegna a Ilva in amministrazione straordinaria di stabilimenti, impianti e personale dell’ex Ilva. I dipendenti sono 10.777 in totale di cui 8.277 a Taranto. I siti produttivi coinvolti sono Taranto, Genova, Novi Ligure, Milano, Racconigi, Paderno Dugnano, Legnano, Marghera, più altre tre società.

La lettera è datata 5 novembre, giorno in cui l’ad Morselli ha comunicato la scelta fatta ai sindacati di Taranto. “Con la presente comunicazione – scrive l’azienda – le scriventi società”, il riferimento è anche alle altre aziende della galassia ex Ilva, “comunicano alle organizzazioni sindacali , ai sensi e agli effetti dell’art. 47 della legge 492/90,la retrocessione alle società Ilva per effetto della comunicazione di cessazione ed in esecuzione di quanto previsto dall’articolo 27 del contratto dei rispettivi rami di azienda unitamente al trasferimento dei relativi dipendenti ex art. 2012 del Codice Civile”.

“La retrocessione dei rami di azienda ed il conseguente trasferimento dei dipendenti alle società concedenti avverrà entro 30 giorni dalla data del recesso di AmInvestco. I rapporti di lavoro dei dipendenti verranno trasferiti alle società concedenti”.

Retrocessione, termine gelidamente tecnico per dire che migliaia di lavoratori di Taranto, Genova, Salerno e ogni altro impianto italiano tornano in carico allo Stato italiano. Un brutale vedetevela voi…Non proprio un bluff da parte di Arcelor Mittal come disperatamente sembra sperare tutta la politica italiana.

(fonte Agi)