Assegno unico, domande per averlo solo una su sette. Eppure da giugno si perdono soldi

di Alessandro Camilli
Pubblicato il 2 Febbraio 2022 - 10:31 OLTRE 6 MESI FA
Assegno unico, domande per averlo solo una su sette. Eppure da giugno si perdono soldi.

Assegno unico, domande per averlo solo una su sette. Eppure da giugno si perdono soldi (Foto d’archivio Ansa)

Assegno unico per i figli, quello che d’ora in poi pagherà l’Inps. E che, per vederselo pagato, accreditato sul conto corrente personale, occorre prima aver fatto domanda all’Inps per averlo. Assegno unico che sostituisce e ingloba ad esempio gli assegni familiari per i figli che prima venivano pagati, erano dentro lo stipendio. Da ora in poi non più, non ci saranno più nello stipendio.

Li pagherà l’Inps sotto forma appunto di Assegno unico e per un importo complessivo che dovrebbe risultare maggiorato rispetto all’attuale (per quasi tutti ma non per tutti). A condizione però di fare, di aver fatto domanda all’Inps. Domanda di qualcosa a cui si ha diritto, la domanda serve solo per farsi pagare. Eppure…

Assegno unico: domanda per farsi pagare, eppure solo uno su sette l’ha fatta

Informa il Corriere della Sera su base dati Inps che finora (fine gennaio) solo uno su sette degli aventi diritti all’Assegno unico (di fatto la totalità dei lavoratori dipendenti e autonomi con figli) ha fatto domanda per vedersi regolarmente pagato a marzo (fine) l’importo del suo Assegno unico.

Sindrome dell’ultimo minuto, incomprensione, accidia, burocrazia impervia?

Perché tanti lavoratori, la stragrande maggioranza, non ha finora fatto domanda all’Inps per avere soldi che spettano? Forse, in parte, sindrome dell’ultimo minuto, quell’abitudine-vizio sociale del non tener conto di avvisi e calendari, di muoversi come se il calendario sociale fosse animato da una eterna proroga. Ma stavolta si tratta di prendere, non di pagare…

Quelli che non hanno capito

Forse c’è anche alla base del ritardo, della non corsa alla domanda all’Inps, pura e semplice incomprensione da parte di molti. Gran parte della popolazione (nessuno lo ammette ma è pura realtà) non si informa e se per caso inciampa su una informazione tende ad evitarla con un saltello (sia detto per inciso: non si può avere un terzo della popolazione manifestamente incapace di comprendere e stendere un testo scritto senza averne anche conseguenze in ogni ambito dlla vita collettiva. Quindi forse in tanti semplicemente, dannatamente non hanno capito.

Quelli che non vogliono capire

Una quota della non corsa alla domanda all’Inps forse da attribuire ad una sorta di accidia sociale per cui non voglio sapere, capire e fare. Mescolata al non mi fido e al non so come fare. C’è anche un po’ di questo.

Gli ostacoli reali, c’è anche qui il dove la burocrazia impervia…

Ha messo i suoi posti di blocco o, peggio, i suoi “non so”. Quale genitore, a quale titolo genitori…Gli interrogativi sulle chiamiamole condizione di fattibilità dell’Assegno unico non mancano. C’è vasta casistica di situazioni non standard rispetto alla quali mancano chiarimenti sul cosa e come fare.

E poi c’è l’Isee

Si può fare domanda all’Inps per aver i soldi dell’Assegno unico allegando o non allegando l’Isee (cioè l’indicatore della propria situazione economica reddituale). Se fai domanda senza allegare l’Isee prendi 50 euro al mese a figlio, da marzo. Se alleghi l’Isee nella stragrande maggioranza de casi prendi di più di 50 euro al mese a figlio, anche molto di più. A meno che il tuo Isee non attesti di redditi medio-alti. Non tutti sanno a quale Isee corrisponda il loro reddito lordo, non pochi non hanno voglia di richiedere ed esibire Isee. Nel timore, fondato o meno, di accendere un faro sulla loro reale condizione economica-reddituale e patrimoniale.

Però da marzo e poi da giugno

Però si rischia grosso di perdere soldi non facendo la domanda all’Inps. Da marzo in busta paga non ci saranno più i soldi che c’erano per i figli. Se non arriva l’Assegno Unico a compensare (o aumentare) perdita netta. Ma per chi fa domanda entro giugno ci saranno comunque gli arretrati in pagamento. Se hai tardato e l’Assegno unico non l’hai preso a marzo, aprile, maggio comunque ti saranno pagati dall’Inps gli arretrati se la domanda fatta entro giugno. Ma da giugno in poi niente arretrati: chi fa domanda all’Inps dopo giugno avrà di Assegno unico mensilità pagata solo da giugno in poi. Anzi, sarà pagata solo la mensilità corrispondente alla data della domanda. Domanda fatta ad agosto? Assegno decorre da agosto e così via. C’è ancora tempo, ci si può ancora affrettare lentamente nel fare domanda. Ma non troppo lento, ci si rimettono soldi e neanche pochissimi.