Asta Btp: tassi su, ma sotto soglia critica. Spread in altalena, Milano in calo

Pubblicato il 27 Febbraio 2013 - 11:50| Aggiornato il 11 Agosto 2022 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L’asta del Tesoro ha venduto tutti i 4 miliardi di offerta massima del nuovo Btp decennale. Il tasso è salito al 4,83% dal 4,17% di gennaio, raggiungendo il massimo da ottobre. Ma nonostante l’aumento dei tassi, la situazione non è ancor critica. Dopo il clima di instabilità dei mercati dettato dai risultati delle elezioni del 26 febbraio, i tassi restano sotto la soglia critica del 5%, quella che avrebbe dettato l’inizio di una nuova crisi.

Lo spread si è stabilizzato dopo l’impennata del 26 febbraio, segnando 340 punti, per poi tornare ad oscillare fino a toccare i 347 punti ed un rendimento del 4,90%.

La Borsa di Milano, dopo il tonfo del 26 febbraio con la chiusura a meno 4,89% dell’Ftse Mib, la mattina del 27 febbraio apre in positivo e tiene il rimbalzo fino al picco dell’1%. Dopo l’asta dei Btp Piazza Affari tiene il rialzo, fermandosi al o,4%. Poi gira in negativo scendendo a meno 0,1%.

Nonostante la preoccupazione di Moody’s, che parla di rating negativo e accusa l’Italia di poter “riaccendere la crisi nell’eurozona”, l’asta del Tesoro sembrava incoraggiare i mercati. Resistono in territorio positivo le principali borse europee, con i futures su Wall Street contrastati, favorite dal miglioramento della fiducia economica della zona Euro, in controtendenza rispetto al dato italiano della prima mattinata.

ASTA BTP – Il Tesoro ha venduto tutti i quattro miliardi di offerta massima sul nuovo Btp decennale. Il tasso pagato agli investitori e’ salito al 4,83% dal 4,17% di gennaio, raggiungendo i massimi da ottobre. Il rapporto fra domanda degli investitori e offerta è a 1,65.

Collocati anche tutti i 2,5 miliardi di offerta massima sul Btp quinquennale. Il tasso pagato agli investitori è salito in questo caso al 3,59% dal 2,94% di gennaio, raggiungendo i massimi da ottobre. Il rapporto di copertura è a 1,61.

SPREAD – Lo spread ha aperto la mattina del 27 febbraio a 343 punti base, con rendimento al 4.88%. Il differenziale tra i titoli di stato italiani  e tedeschi è poi schizzato a 350 punti. Il Btp decennale paga un rendimento del 4,94%, in rialzo rispetto a 4,90% della chiusura del 26 febbraio.

Alle ore 10.30 lo spread Btp-bund torna sotto i 340 punti base, a 338, in una seduta volatile prima dell’asta sul quinquennale e decennale che avverrà a metà mattinata. Il Btp decennale paga ora un rendimento del 4,85%.

Alle ore 11.40  lo spread  è stabile sulla soglia dei 340 punti base subito dopo l’asta sul quinquennale e decennale. Il Btp decennale paga ora un rendimento del 4,85%.

Alle ore 13.20 cresce ancora lo spread tra il Btp e il Bund tedesco. Il divario tra i due titoli si allarga a 347 punti base col tasso sul decennale italiano in crescita al 4,90%.

PIAZZA AFFARI – Avvio positivo per Piazza Affari con l’indice Ftse Mib che segna un rialzo dello 0,71% a 15.666 punti. Dopo le prime contrattazioni la Borsa di Milano rimbalza segnando un rialzo dell’1,05% a 15.718 punti. Salgono le banche con Banco Popolare (+2,12%), Unicredit (+2,04%) e Intesa Sanpaolo (+1,95%). In rialzo l’intero paniere delle blue chips ad eccezione di Snam (-0,22%) e Campari (-0,17%).

Alle ore 10.30 riduce il rialzo Piazza Affari nella prima mezz’ora di scambi, con il Ftse Mib che, dopo essere sceso a +0,5%, segna un progresso dello 0,8% a 16.665 punti. Bene Banco Popolare (+1,57%), Unicredit (+0,68%) e Intesa (+0,97%), mentre gira in negativo Mediobanca (-1,48%), all’indomani dei risultati semestrali, con l’utile raddoppiato a 124 milioni di euro.

Alle ore 11.45 Piazza Affari è poco mossa dall’asta dei Btp, test atteso per verificare la fiducia degli investitori verso l’Italia dopo lo smarrimento dei mercati di fronte al risultato elettorale. Il Ftse Mib guadagna lo 0,41% con meta’ dei titoli del paniere principale che si conferma positivo.

Alle ore 13.20 la Borsa di Milano gira in negativo in scia all’andamento debole di alcune banche come Mediobanca ed Mps. Il Ftse Mib cede quindi lo 0,10%, zavorrato dal titolo di Piazzetta Cuccia (-4,9%), all’indomani della semestrale, al fianco del Montepaschi (-3,29%), appesantito dalle indiscrezioni riportate da Bloomberg secondo cui il governo potrebbe essere rinviare il pagamento dei Monti bond, lasciando il compito al prossimo esecutivo. Allo stato attuale l’ipotesi pero’ non trova conferme ne’ smentite.