Aziende assumono ma mancano operai e ingegneri: le figure più richieste sul mercato del lavoro

di Alberto Francavilla
Pubblicato il 1 Febbraio 2022 - 09:33 OLTRE 6 MESI FA
Aziende assumono ma mancano operai e ingegneri: le figure più richieste sul mercato del lavoro

Aziende assumono ma mancano operai e ingegneri: le figure più richieste sul mercato del lavoro (Foto d’archivio Ansa)

Le aziende assumono, ma mancano alcune delle figure richieste, come operai specializzati e ingegneri.Alla fine del 2021 il 60,7% delle imprese con dipendenti nell’industria e nei servizi ha programmato assunzioni. Con un aumento di 1,9 punti rispetto alla quota prevista nel 2019 e un flusso atteso di oltre 4,63 milioni di unità in aumento rispetto ai livelli precedenti la pandemia.

Il dato arriva dal Bollettino annuale 2021 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal che segnala però come sia sempre più difficile il match tra domanda e offerta di lavoro.

Aziende assumono, figure richieste: mancano operai specializzati

Cresce di quasi sei punti rispetto al 2019 la difficoltà di reperire il candidato giusto con il 32,3% delle aziende che evidenzia problemi a causa della scarsità di figure adatte o della scarsa preparazione. C’è un aumento di difficoltà di reperimento di 8,8 punti per gli operai specializzati e di 2,7 punti per i laureati figure per le quali la richiesta è aumentata rispettivamente del 13,1% e del 7,5% sul 2019.

Le figure professionali meno richieste e quelle meno facili da trovare

Diminuiscono le richieste per le professioni impiegatizie (-11,4%) e la domanda di diplomati e qualificati (-12,9%). Anche se le difficoltà di reperimento sono in aumento per quasi tutti i profili professionali. Driver principali delle trasformazioni in atto sono le competenze digitali (il 71% delle imprese ha investito in trasformazione digitale nel 2021) e la transizione verso un’economia più sostenibile (il 53% investe in competenze green), i due grandi temi entro cui si muovono gli investimenti previsti nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza.

I settori che incontrano maggiori difficoltà di reperimento del proprio personale – sottolinea il Bollettino Excelsiosr – sono soprattutto commercio e riparazioni di veicoli (50,4%), industrie dei prodotti in metallo (47,6%), industrie della fabbricazione di macchinari e attrezzature (46,6%), industrie del legno e mobile (45,7%) e servizi ICT (45,4%). Sono però le costruzioni a evidenziare la più ampia crescita di figure difficili da reperire con 64mila in più rispetto al 2019 (su 423,840 entrate previste, 14,1% in più sul 2019).

Operai e non solo: i lavoratori più ricercati dalle aziende

Dall’analisi delle principali figure professionali con più elevata difficoltà di reperimento emerge che più della metà di queste (16 su 30) sono profili di operai specializzati nell’ambito industriale (ad esempio meccanici collaudatori, saldatori, falegnami, elettricisti nelle costruzioni civili, installatori di impianti di isolamento) e nell’ambito dei servizi (ad esempio installatori e manutentori di apparecchiature informatiche, operai specializzati nell’installazione e riparazione di apparati di telecomunicazione). Per tali profili il mismatch supera sempre il 50% delle richieste delle imprese e può arrivare a coprirne fino quasi ai tre quarti.

I più elevati tassi di difficoltà di reperimento riguardano le professioni dei settori manifatturieri, coinvolti nelle trasformazioni produttive connesse a una crescente automazione dei processi, ma anche alcuni profili specialistici dei servizi digitali e di supporto imprese, ambiti investiti dal forte sviluppo delle tecnologie digitali e del sempre più massiccio utilizzo delle reti per l’organizzazione e la gestione delle attività.