Banca d’Italia: “Occupazione ferma. Crescono solo i precari”

Pubblicato il 15 Luglio 2011 - 16:35 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – L‘occupazione italiana è ferma. Gli unici posti di lavoro che è ancora possibile trovare sono posti temporanei, con contratti precari. Il quadro dello stato del lavoro in Italia è offerto dal Bollettino economico della Banca d’Italia.

L’occupazione non riparte, sottolinea via Nazionale, “nei primi cinque mesi dell’anno l’occupazione ha ristagnato, attestandosi nel bimestre aprile-maggio sui valori medi dello scorcio del 2010. Non emergono segnali di una significativa ripresa dell’occupazione nei mesi estivi” e, “in un quadro economico ancora incerto, le imprese continuano a prediligere assunzioni con contratti flessibili e part-time”.

Nel 2011-12, sottolinea Bankitalia, «la ripresa dell’occupazione procederebbe a rilento. Nel 2011 risulterebbe ancora modesta la creazione di nuovi posti di lavoro, anche per via del graduale riassorbimento nei processi produttivi del personale in cassa integrazione. Ne risentirebbe il reddito disponibile – conclude l’Istituto centrale – che verrebbe influenzato anche dal contenimento dei trasferimenti del settore pubblico e dall’accelerazione dei prezzi nell’anno in corso”.

Il tasso dei disoccupati è sceso all’8,2% nel primo trimestre e, sulla base dei dati provvisori, il calo è proseguito in primavera arrivando a maggio all’8,1%. Via Nazionale prevede poi un peggioramento delle attese sull’occupazione delle imprese mentre si è interrotto il calo della Cassa Integrazione. I dipendenti a termine, secondo quanto emerge dall’analisti dei dati Inail, sono saliti del 4,1% nel primo trimestre mentre quelli a tempo parziale del 2,5%, e il lavoro autonomo dello 0,9.

L’inflazione – si legge inoltre nel Bollettino economico diffuso oggi – dovrebbe ridursi, fino a tornare sotto il 2 per cento nel 2012, per via del “graduale esaurirsi degli effetti dei rincari delle materie prime già indicato dal rallentamento dei prezzi nelle fasi più a monte della catena produttiva”.

La Banca d’Italia mantiene la sua stima di “crescita a ritmi moderati» del Paese nel biennio 2011-2012”. È quanto si legge nel Bollettino economico secondo cui il Pil crescerà dell’1% nel 2011 mentre, rispetto alla precedente previsione di gennaio, la stima per il 2012 sale dall’1 all’1,1 per cento.

Per quanto riguarda la manovra, poi, Bankitalia sottolinea che “La manovra si aggiunge agli interventi definiti nel 2010, che già consentivano nel 2012, in base alle valutazioni ufficiali, di riportare il disavanzo al di sotto della soglia del 3 per cento del Pil e conseguire una prima flessione del rapporto tra il debito e il prodotto”.

Nel Bollettino la Banca d’Italia promuove le modifiche alla manovra apportate in Senato: “Gli emendamenti al decreto legge hanno rafforzato la manovra e migliorato ulteriormente i saldi per il quadriennio 2011-2014”. In uno scenario di “elevata incertezza” prosegue il Bollettino “il processo di consolidamento della finanza è essenziale” per favorire il rientro dello spread, la discesa dei tassi e quindi la crescita e “la manovra del Governo muove in questa direzione”. Tuttavia il risanamento dei conti non può passare per ulteriori aumenti delle tasse.

Bankitalia invita così il Governo “a limitare il ricorso ad aumenti del prelievo” e a procedere senza indugio sulla strada delle riforme: “Alla correzione degli squilibri di finanza pubblica”, sottolinea il Bollettino, “si devono accompagnare politiche strutturali incisive e credibili volte a conseguire un innalzamento del potenziale di crescita della nostra economia”.