Banca Popolare Vicenza: esuberi tra 1300 e 1500. Si aspetta il piano industriale

di Redazione Blitz
Pubblicato il 26 Ottobre 2016 - 12:13 OLTRE 6 MESI FA
Banca Popolare Vicenza: esuberi tra 1300 e 1500. Si aspetta il piano industriale

Banca Popolare Vicenza: esuberi tra 1300 e 1500. Si aspetta il piano industriale (foto d’archivio Ansa)

VICENZA – “Dobbiamo convincere le organizzazioni sindacali che abbiamo questi esuberi, per i quali dobbiamo trovare una soluzione. E’ un numero importante: 1.300-1.500″. Così il presidente della banca Popolare di Vicenza Gianni Mion a margine di un evento a Milano. “Questo è un esubero strutturale, non è una cosa temporanea. Non siamo in condizione di aspettare”, aggiunge.

Mion ricorda che “oggi c’è il cda” e che la banca ha “tre priorità: primo il tavolo di conciliazione, secondo l’azione di responsabilità e poi il piano”. E sempre sul tema degli esuberi il presidente della Popolare di Vicenza sottolinea che “purtroppo non è” possibile utilizzare il fondo esuberi bancari del Governo, anche perché non basterebbe a coprirli tutti.

Il piano industriale per la Popolare di Vicenza “speriamo di farlo nei prossimi due mesi. Tutti parlano di fiducia, ci vorrà tempo per recuperarla e quindi speriamo nel piano. Nel piano capiremo quali sono i fabbisogni, cosa può fare Atlante e cosa possono fare altri soci”, aggiunge Mion.

“Oggi c’è cda. Ci sono tre priorità: primo il tavolo di conciliazione, secondo l’azione di responsabilità e poi il piano”, ricorda Mion che sottolinea che “per rilanciare la banca abbiamo bisogno di soldi sicuri”. Quanti, “lo dirà il piano: speriamo di farlo nei prossimi due mesi”, replica Mion ad una domanda se le risorse del fondo Atlante siano sufficienti. Il presidente della Vicentina conferma poi che ci sono contatti con Veneto Banca. “Ma se ci sono alternative ho sempre detto che bisogna vederle”, ricorda, evidenziando che l’opzione con Montebelluna “è quella che è venuta in mente a me e, non solo, ma anche ad altri. Se poi ci sono altre soluzioni a me va bene, non è un problema ma al momento non vedo altro”. Mion spiega anche che non ci sono contatti con altri soci. “Secondo me sarebbe tempo perso perché prima bisogna andare con i problemi risolti. Risolvere il problema dei costi, della nuova dimensione della banca, poi vedremo”, afferma.