Banche, Mef: “Fondo 20 miliardi ampiamente sufficiente”

di Redazione Blitz
Pubblicato il 27 Dicembre 2016 - 17:39 OLTRE 6 MESI FA
Banche, Mef: "Fondo 20 miliardi ampiamente sufficiente"

Banche, Mef: “Fondo 20 miliardi ampiamente sufficiente”

ROMA – Il perimetro del fondo per le crisi bancarie istituito con il decreto salva-risparmi è stato disegnato in modo ampiamente sufficiente a far fronte a tutte le esigenze di intervento che dovessero emergere dalle situazioni attualmente sotto osservazione da parte delle istituzioni.

Lo precisano fonti del Mef a proposito del fondo da 20 miliardi che potrà essere sfruttato per ricapitalizzazioni precauzionali, come quella richiesta da Mps, o per la garanzia dello Stato sulle nuove emissioni per far fronte a carenze di liquidità.

Liquidità, ristrutturazione e ricapitalizzazione, compensazione. Queste sono le tappe dell’operazione di salvataggio di Montepaschi in via di preparazione tra Roma e Bruxelles. Primo step, atteso tra domani e il fine settimana, l’ok al prolungamento dello ‘scudo per la liquidità‘ per le banche solventi italiane, approvato a luglio e in scadenza il 31 dicembre e su cui Roma è in contatto con la Commissione Ue per estenderlo di altri sei mesi. Roma ha anche già chiesto di poterlo utilizzare per rifornire di liquidità Montepaschi, e il via libera Ue dovrebbe arrivare in tempi rapidi se le verranno fornite tutte le informazioni richieste. Secondo step congiunto, la presentazione del piano di ristrutturazione di Mps e la sua ricapitalizzazione preventiva. Quest’ultima è applicabile alla banca nel momento in cui rispetta le condizioni di essere solvente e di avere un gap di capitale nel solo caso di risultato negativo nello stress test in scenario avverso, come è finora il caso.

Fallito il tentativo di mercato, la ricapitalizzazione deve avvenire con un burden sharing, ovvero l’assunzione di parte dell’onere del salvataggio da parte di azionisti e detentori di bond junior. Lo Stato può a quel punto mettere la parte mancante del capitale, ma modalità e tempi devono rispettare le regole Ue sugli aiuti di Stato.

Per questo, per ottenere l’ok di Bruxelles al salvataggio, serve contestualmente un piano di ristrutturazione di Mps credibile, che le consenta di tornare a funzionare senza sostegno pubblico. La Commissione Ue prevede quindi tempi più lunghi su questo fronte chiave, su cui si gioca il negoziato con le autorità italiane: idealmente 2-3 mesi, prendendo come esempio i tempi del caso positivo della Spagna.

Qui si inserisce il pilastro della compensazione per i piccoli risparmiatori. Una volta scattato il burden sharing per ricapitalizzare la banca, gli investitori retail vittime di mis-selling potranno vedersi applicare la sostituzione dei bond con strumenti finanziari sicuri di pari valore garantiti messi in piedi con il decreto della scorsa settimana. E per questo è cruciale, ricorda Bruxelles, che la correzione dei casi di mis-selling provenga dal venditore. L’aumento a 8,8 miliardi del gap di capitale valutato dalla Bce non ha un impatto su questo processo.