Bankitalia, ancora niente intesa sul governatore: Saccomanni in pole

Pubblicato il 27 Settembre 2011 - 23:57 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Ore decisive per la successione a Mario Draghi alla guida della Banca d'Italia. Il tema e' stato affrontato nel corso dell'incontro tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti che, dopo essere salito al Quirinale, ha incontrato il premier Silvio Berlusconi.

Gli occhi sono puntati sulla riunione di mercoledì 28 del Consiglio Superiore di Bankitalia, organismo al quale spetta un parere sul candidato al vertice di Palazzo Koch proposto dal governo. Il nome potrebbe essere comunicato dall'esecutivo proprio domattina e in quel caso il Consiglio, al momento convocato in forma ordinaria, potrebbe diventare straordinario.

Nella serata del 27 la lettera con il nome del candidato governatore ''non era arrivata'', hanno affermato fonti dello stesso Consiglio. La procedura prevede che il Consiglio superiore fornisca un parere sulla nomina proposta dal premier e tale parere serva poi ai fini della decisione che deve esser presa dal CdM. Decisione, quest'ultima, che deve essere comunicata al Presidente della Repubblica, il quale e' chiamato ha emanare il decreto di nomina. Napolitano intende farlo esercitando le sue prerogative, che non prevedono un ruolo passivo.

Fin dall'inizio il Capo dello Stato si e' astenuto dal manifestare preferenze sui candidati. Ha pero' sottolineato la necessita' di rispettare l'indipendenza della Banca d'Italia sancita della legge sul risparmio e di seguire scrupolosamente le procedure. Questa estate, quando la discussione sui candidati si era surriscaldata, il presidente della Repubblica chiese di evitare ''forzature politiche e contrapposizioni personali''; raccomando' ''un clima di discrezione, come sempre nel passato, attorno ai nomi'', e la salvaguardia di ''quel prestigio internazionale della Banca d'Italia che si e' espresso nella nomina del prof. Mario Draghi a Presidente della BCE e che va oggi tenuto al riparo da laceranti dispute sulla nomina del nuovo governatore''. Il candidato in pole position per sostituire Draghi – che dal primo novembre diventera' presidente della Bce – resta l'attuale direttore generale di Bankitalia, Fabrizio Saccomanni, anche se in ambienti politici della maggioranza non si esclude che i giochi non siano ancora chiusi.

Da fonti del centrodestra filtrano all'Ansa anche indiscrezioni che vorrebbero un rallentamento sul nome di Saccomanni (sostenuto da Draghi e a quanto pare gradito anche al Colle) e che addirittura si spingono a rimettere in pista, oltre al candidato in 'quota Tremonti' Vittorio Grilli, attuale direttore generale del Tesoro) il nome di Lorenzo Bini Smaghi, membro italiano del board della Bce. In ogni caso, il rischio di un possibile braccio di ferro con il Quirinale sul nome del successore di Draghi, si ragiona in alcuni settori del centrodestra, rende decisamente complicato un cambiamento di cavallo rispetto a quello dato per certo fino ad ora, appunto Saccomanni.

Se il disegno al momento piu' probabile, cioe' Saccomanni governatore, sara' confermato, lo stesso dovra' esser sostituito alla direzione generale e lascera' anche vacante un posto nel direttorio. Con ogni probabilita' la sua poltrona andra' al vicedirettore generale Ignazio Visco. Ed il neo governatore dovra' immediatamente pensare alla nomina del terzo vicedirettore generale, con l'accordo del Consiglio Superiore e degli altri membri del direttorio. In linea con le tradizioni di autonomia dell'istituto, il candidato verra' probabilmente individuato fra i 10 funzionari generali attualmente in carica, ma sembrano al momento solo 3 i papabili: Salvatore Rossi, Franco Passacantando e Fabio Panetta.

Rossi, barese classe 1949, ha guidato il servizio studi ed e' attualmente segretario generale a capo del personale; Passacantando, 64enne, lunga carriera a via Nazionale inframezzata anche da un periodo alla Banca Mondiale e' oggi funzionario generale dell'Area Banca centrale, mercati e sistemi di pagamento. A sfavore di Rossi e Passacantando potrebbe pero' giocare il fattore anagrafico. Fattore che sembra invece spianare piu' facilmente la strada al cinquantenne Fabio Panetta, che al momento sembra essere il piu' papabile. Classe 1959, funzionario generale con l'incarico di coordinare le attivita' connesse con la partecipazione della Banca all'Eurosistema e quelle di analisi sulla stabilita' finanziaria, Panetta e' noto per esser stato molto vicino a Draghi nei 6 anni del suo governatorato, partecipando tra l'altro con lui alle riunioni della Bce.