Bce: “Rivisto al ribasso il pil Ue. In Italia primato contro lo spread”

Pubblicato il 15 Marzo 2012 - 10:11 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – I due maxi-prestiti a lungo termine sborsati dalla Banca centrale europea a dicembre e febbraio sono stati decisi “a fronte di circostanze straordinarie nell’ultimo trimestre del 2011” e “potrebbero aver contribuito a contenere gli effetti di contagio della crisi del debito sovrano”. Lo scrive la Banca centrale europea nel suo ultimo bollettino, aggiungendo che “tra i Paesi dell’area euro, l’Italia ha riportato il maggiore restringimento dei differenziali di rendimento sulle obbligazioni sovrane nonostante il suo declassamento da parte delle tre principali agenzie di rating”.

Il calo dello spread fra la fine novembre e l’inizio marzo è stato di di 166 punti. Il prezzo da pagare è stato però un calo della fiducia dei consumatori che “si è gradualmente indebolita per riportarsi su livelli analoghi a quelli osservati durante la recessione del 2008-2009”.

Nel documento la Bce ha anche definito “un passo nella giusta direzione” il ‘fiscal compact’ per rendere più stringenti le regole europee di bilancio. Tuttavia, in prospettiva, serviranno “progressi verso un’autentica fiscal stability union”.

In diversi Paesi, fra cui Italia, Irlanda, Cipro, Francia e Portogallo, gli aumenti dell’Iva applicati o annunciati “avranno un impatto nel 2012 e determineranno il protrarsi delle pressioni al rialzo sull’inflazione nel corso dell’anno”. Lo rileva la Banca centrale europea, che ora prevede un’inflazione 2012 sopra il 2% “con il prevalere di rischi al rialzo”, e anche per questo sembra aver allontanato ogni ipotesi di ulteriore allentamento della politica monetaria.

La Bce ha anche tagliato le sue stime trimestrali sulla crescita dell’area euro. Le nuove stime danno ora fra -0,5% e +0,3% la crescita 2012, che a dicembre stimavano fra -0,4% e +1%. Per il 2013 la crescita prevista, in precedenza fra +0,3 e +2,3%, è ora fra 0% e +2,2%.