Bce avverte Italia: “L’incertezza politica allontana gli investitori”

Pubblicato il 17 Gennaio 2013 - 10:47 OLTRE 6 MESI FA
Bce avverte Italia: “L’incertezza politica allontana gli investitori” (foto Lapresse)

FRANCOFORTE – “L’accresciuta incertezza politica in Italia allontana gli investitori”. Il monito giunge da Francoforte: la Banca centrale europea, nel bollettino di gennaio, osserva come in Italia il clima di fiducia abbia segnato il calo più marcato. L’instabilità politica, secondo Francoforte, è “all’origine di alcuni flussi di capitali, con l’obiettivo di ricercare investimenti più sicuri, verso i titoli emessi dai paesi con rating AAA”. 

In Italia e Spagna l’indice sul clima di fiducia ha “segnato un calo più marcato, specie a partire dalla metà del 2011” rispetto agli altri paesi dell’Eurozona, riporta ancora il documento della Bce sugli indici di fiducia calcolati dalla commissione Ue dall’inizio della crisi a oggi e cioè dal 2007 al 2012.

In generale, la crescita dell’Eurozona “continua ad essere debole”. Di più: sull’economia “continuano a pesare le persistenti incertezze e gli aggiustamenti di bilancio in atto nei settori finanziari e non finanziari. Ma, secondo la Bce, “nella seconda parte del 2013 è attesa una graduale ripresa”. Per questo motivo servono con “rapidità” riforme strutturali aggiuntive per rendere l’economia dell’Eurozona “più flessibile, dinamica e competitiva”. In particolare, sono essenziali “riforme nei mercati dei beni e servizi” per “la concorrenza e la competitività” e “provvedimenti che migliorino il funzionamento dei mercati del lavoro”.

In tutti i paesi dell’Eurozona servono “ulteriori passi avanti nel risanamento delle finanze pubbliche in linea con gli impegni assunti nel quadro del Patto di Stabilità e Crescita”. E sottolinea che i nuovi sforzi sosterrebbero “il forte calo dei rendimenti sui titoli di Stato evidenziato di recente”.

Tendenzialmente,  “i rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro rimangono orientati al ribasso”, scrive la Bce spiegando che ”sono connessi in prevalenza a una lenta attuazione delle riforme strutturali nell’area dell’euro, ai problemi geopolitici e agli squilibri presenti nei principali paesi industrializzati. Questi fattori potrebbero ripercuotersi sul clima di fiducia per un periodo più lungo di quanto ipotizzato al momento e ritardare la ripresa degli investimenti, dell’occupazione e dei consumi”.

La solidità delle banche è certamente tra i fattori chiave della ripresa. Compito delle banche è “agevolare sia un’adeguata offerta di credito all’economia, e la normalizzazione di tutti i canali di finanziamento”. Il bollettino di Francoforte sottolinea che l’attuazione di interventi decisivi per realizzare un quadro finanziario integrato contribuirà al conseguimento di questo obiettivo”. Inoltre, il ”futuro meccanismo di vigilanza unico rappresenta un passo cruciale verso un’integrazione del sistema bancario”.

“Vari indicatori congiunturali – conclude il bollettino – hanno mostrato più di recente una sostanziale stabilizzazione, seppure su livelli contenuti, e il clima di fiducia nei mercati finanziari è migliorato sensibilmente”.