La Bce ha bisogno di 2000″ segugi” per vigilare le banche. Il Promontory report

Pubblicato il 5 Febbraio 2013 - 11:35| Aggiornato il 29 Maggio 2022 OLTRE 6 MESI FA

FRANCOFORTE – La Banca Centrale Europea ha bisogno di raddoppiare la sua forza lavoro, dovrà assumere almeno 2000 nuove unità per rimpinguare il suo staff dedicato alla supervisione bancaria, alla vigilanza, ai controlli. Lo dice un rapporto confidenziale commissionato da Bce, di cui il Financial Times ha preso visione. Promontory Financial Group (consulenti agli ordini di Gene Ludwig, ex regolatore Usa), il soggetto terzo incaricato di redigere il rapporto e autorizzato ad accedere ai documenti interni Bce e ad intervistare membri del board della banca centrale, ha prodotto un rapporto che misura l’ordine di grandezza, eccezionale, della presa incarico da parte dell’istituzione della supervisione delle banche europee.

L’appuntamento è per il 2014, quando almeno 130 istituti di credito saranno direttamente controllati dalla Bce. Il problema attuale è la confezione politica della governance. Promontory dice 2000 nuove assunzioni di personale qualificato, l’intendimento della Bce è di considerare una maggiorazione compresa tra le 500 e le 1000 unità. La questione è cruciale, anche per le nuove turbolenze azionarie che riguardano le banche, tra scandali (tipo Mps) e rischi dovuti alle parziali restituzioni di prestiti elargiti a tassi quasi nulli dalla Bce. Ristrutturazioni, ricapitalizzazioni, tutte le misure di sistema da intraprendere o già intraprese per rafforzare la solidità delle banche, passano attraverso il collo di bottiglia della vigilanza unica.

Chi comanderà le operazioni? Promontory dice che un membro esecutivo del board della Bce, debba sedere sulla sedia del vicepresidente della nuova struttura, il braccio armato della vigilanza. La questione, però, coinvolge anche il Parlamento europeo, che chiede un’assunzione più alta di responsabilità da parte della Bce. Promontory consiglia l’astensione dei membri del comitato di vigilanza, quando si discuta di banche della sua stessa nazionalità. Mario Draghi è atteso da una prova difficile.

Fra l’altro bisognerà anche vedere quali deliberazioni adotterà la Bce rispetto alla richiesta finlandese di separare finalmente ruolo e attività tra banche commerciali e banche d’affari. E’ la commistione all’origine dello scandalo derivati i Usa, con Lehmann et similia. L’estensore materiale della riforma Usa che abrogava la Glass-Steagall si è detto pentito, cancellare quella norma di elementare cautela è stato un disastro. Recepirà Draghi questo consiglio, essendo stato lui stesso, sotto la guida Amato, a perorare la causa della banca universale? Sportelli e speculazione selvaggia non dovrebbero abitare sotto la stessa banca.