Bce, Weber: “Non sono in corsa, non ho i consensi”

Pubblicato il 12 Febbraio 2011 - 18:06 OLTRE 6 MESI FA

FRANCOFORTE – Il settimanale tedesco Spiegel ha pubblicato delle dichiarazioni dell’ex capo della banca centrale tedesca Axel Weber che spiegano le ragioni della sua rinuncia a diventare presidente della Banca centrale europea al posto del francesce Jean Claude Trichet quando lascerà l’incarico in autunno.

Da quando si  è diffusa la notizia della rinuncia di Weber si sono riaccese le speranze italiane di mandare alla Bce il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi e subito il  ministro delle Finanze Giulio Tremonti ha messo il cappello sulla operazione, come mesi fa fece anche Silvio Berlusconi, pur sapendo entrambi che in realtà il loro peso nella scelta europea è minimo.

Sia Berlusconi sia Tremonti hanno però interesse a spedire in Europa Draghi, che è forse l’unica alternativa a Bedrlusconi come capo del governo, a parte appunto Tremonti. Le motivazioni della rinuncia di Weber, al di là delle speranze dei nostri uomini di governo, danno soprattutto un’idea delle difficoltà che aspettano il futuro presidente della banca europea, che rischia di essere stritolato fra i diktat tedeschi in materia di debito pubblico degli altri paesi e il rifiuto del ventre molle (Grecia, Spagna, Portogallo, Irlanda e Italia) di sottostare ai tedeschi per non dovere adottare misure di tagli che li renderebbero molto impopolari.

Non ci sono comunque solo i motivi personali dietro la decisione di Axel Weber di abbandonare la corsa per la Bce: a spingerlo è stata la mancanza di consenso sulle proprie posizioni da parte di molti Paesi europei.