ROMA – Redditometro, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, difende i suoi funzionari: “Non ricevono un premio per la caccia agli evasori“. Lo ha detto a Telefisco, il convegno annuale del Sole 24 Ore sulle novità tributarie.
Befera ha spiegato che il personale dell’Agenzia delle Entrate viene pagato “secondo indicatori di qualità che sono pubblici” e riguardano diverse attività, oltre alla caccia all’evasione: dall’assistenza agli sportelli ai servizi telematici. Allo stesso tempo, ammette Befera, ci sono dei budget in base al numero delle operazioni svolte.
“Quest’anno, ad esempio, abbiamo dato un obiettivo forte ai rimborsi di imposta per accelerare i rimborsi e le tasse. Ma non c’è un premio per la caccia all’evasione”.
Il banchiere ha spiegato che i controlli si limiteranno ai casi in cui il “gap tra reddito dichiarato ed effettivo sarà più importante”.
“Abbiamo fatto degli importanti corsi di formazione ai nostri uomini per il contraddittorio con il contribuente che deve essere ispirato al massimo al rapporto di reciproca fiducia. Se ci sono ipotesi di errore, abbiamo detto ai nostri operatori di bloccare subito tutto”.
Befera ha assicurato che l’Agenzia della Entrate è pronta per il rientro dei capitali.
“La prossima settimana metteremo online i modelli, saranno molto ampi e prevedono la possibilità di aderire sia per i contribuenti che hanno solo un investimento sia per quelli che hanno più investimenti. Non credo si possa discutere su eventuali sconti. Il tema dell‘evasione internazionale è in profonda modifica. Va combattuta seriamente. Ha effetti anche da un punto di vista politico, è un limite alla democrazia. Il rientro dei capitali ci sarà e sarà importante anche se i costi sono quelli ordinari”.
Parlando della vicenda Fiat, con la nascita del nuovo gruppo “Fiat-Chrysler Automobiles” con sede legale nei Paesi Bassi e sede fiscale nel Regno Unito, Befera ha detto:
“Dal punto di vista fiscale non posso impedire alla Fiat di fare delle scelte “societarie” che sono economicamente convenienti per loro. Verificheremo il pieno rispetto delle leggi fiscali italiane. Non sono una persona che può giudicare, applico la legge. Siccome c’è libera circolazione di capitali e dei beni e servizi, è un fatto normale su cui il fisco non può intervenire se non attraverso le regole di legge”,
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