Benetton, addio alla Borsa: restyling per competere con Zara, H&M…

Pubblicato il 7 Febbraio 2012 - 10:23 OLTRE 6 MESI FA

MILANO – Benetton si prepara a salutare Piazza Affari, dopo un quarto di secolo di quotazione sul listino milanese e, per farlo, ha messo sul piatto 4,6 euro per azione in contanti con un Opa pubblica. Ma perché la famiglia Benedetton vuole abbandonare la quotazione in Borsa? Come spiega Paolo Possamai su ‘Repubblica’ l’obiettivo dell’azienda è prima di tutto un rinnovamento per diventare più competitiva con grosse case oggi molto in voga come Zara, H&M e il gruppo Coin. E per dare vita a un nuovo piano industriale, con tutto ciò che ne consegue, è molto più vantaggioso per Benedetton mettersi un po’ da parte, uscire da piazza Affari, anche per non avere il fiato sul collo degli azionisti.

Benetton è approdata a questa difficile decisione dopo un periodo di crisi. L’utile netto, a fronte di ricavi pressoché stabili alla soglia di 2 miliardi di euro, è dimezzato rispetto ai livelli del 2008 (70 milioni contro 155). I margini sono sotto tensione e lo saranno anche di più quest’anno a fronte di un indebitamento cresciuto a 550 milioni di euro e con l’incombenza di rinegoziare linee di credito per 400 milioni.

Ma come ha fatto il marchio a entrare in “crisi”? Possamai spiega che la maggior parte della causa è da ricercare nel fatto che la fetta più ampia di mercato Benetton ce l’ha in Europa, il Continente che maggiormente sta risentendo del momento di recessione. Il gruppo creato da Luciano Benetton nel 1965 già nel 1978 dichiarava esportazioni pari al 60% del fatturato complessivo, e quindi una fetta di mercato italiano pari al 40%. Oggi la situazione non è mutata. E il 70% delle vendite complessive attuali stanno dentro ai confini europei, dove nel 2011 solo i negozi tedeschi e inglesi hanno registrato un modesto segno positivo.