Benzina alle stelle: quella italiana è la quarta più cara d’Europa

Pubblicato il 4 Luglio 2011 - 20:51 OLTRE 6 MESI FA

ROMA – Se pensate che l’avvicinarsi delle vacanze sia una buona notizia, i prezzi della benzina vi faranno ricredere.

E’ bastato l’annuncio di nuovo accise per finanziare l’emergenza immigrazione (+ 4 centesimi al litro) e il Fondo unico per lo spettacolo (+ 0,19 euro al litro) che i colossi del nuovo oro hanno rivisto i propri listini. Ovviamente non a favore dei clienti.

Il listino dei prezzi diffuso dalla Staffetta quotidiana e pubblicato anche da LaPresse mostra due compagnie che toccano la soglia psicologica di 1,6 euro: si tratta di Esso (1,613 appunto) e Q8 (1,6 euro tondi). Il gasolio, invece, si avvicina a quota 1,5 euro , con il suo massimo di 1,488 sempre alla Esso.

Solo che, se anche le accise aumentano, il prezzo del petrolio nell’ultimo mese è sceso.

Insomma: c’è un certo divario tra il costo del greggio a livello industriale e quello pagato alla pompa dai consumatori: il primo è sceso, nell’ultimo mese, di 3 centesimi al litro, il secondo è salito di 4,4 centesimi.

Secondo il Codacons, poi, gli aumenti, sono ancora maggiori: dalla fine di giugno, secondo l’associazione, i prezzi sono saliti di 7 centesimi, pari a una stangata di 84 euro per ogni automobile.

Adusbef e Federconsumatori parlano di un aggravio per gli automobilisti, rispetto allo scorso anno, di addirittura 488 euro tra costi diretti e indiretti.

Quel che è certo è che l’Italia, con questi prezzi, conferma la propria posizione di uno dei Paesi più cari d’Europa: come evidenzia l’Adoc, da noi la verde costa l’8,7% in più rispetto alla media europea. L’Italia si piazza così al quarto posto, preceduta solo da Grecia, Danimarca e Olanda.

Calcoli alla mano, dunque, le associazioni chiedono con forza un intervento del governo perché ritiri gli aumenti e proceda con la riforma del settore.

Solidale con i consumatori è anche Assopetroli-Assoenergia, che ha inviato alla Direzione delle Dogane una lettera aperta ”sottolineando l’inaccettabile procedura” seguita in occasione dell’aumento dell’accisa da 4 centesimi del 28 giugno. Per questo nell’assemblea del 13 luglio ”saranno decise le azioni da intraprendere”.