Berlusconi: “Sono impotente contro le Camere. Milleproroghe da purosangue a ippopotamo”

Pubblicato il 23 Febbraio 2011 - 13:34 OLTRE 6 MESI FA

Silvio Berlusconi

ROMA – Il presidente del Consiglio è “impotente” nei confronti delle Camere, il milleproroghe era “un purosangue”, ora è diventato “un ippopotamo”: Silvio Berlusconi utilizza una metafora “ferina” per criticare i numerosi intoppi subiti dal decreto sulla via dell’approvazione. Berlusconi se la prende direttamente con il Parlamento (“Disfa quello che fa il governo”), con l’opposizione (“Sono sordi ad ogni tipo di collaborazione”), ma forse il suo riferimento indiretto è anche a Giorgio Napolitano: il capo dello Stato si era messo di traverso, dicendo che non avrebbe firmato un provvedimento che “così non va”.

Secondo un retroscena di Amedeo La Mattina pubblicato su La Stampa, l’incontro del 22 febbraio tra Berlusconi e Napolitano sulla questione libica avrebbe alimentato il “gelo” tra presidente della Repubblica e presidente del Consiglio. Il divario più ampio si sarebbe avuto non solo sul Milleproroghe ma anche sulla giustizia.

Il premier ha utilizzato l’esempio del Milleproroghe per parlare dell’attività dell’esecutivo: ”Quello che il presidente del Consiglio e il Governo avevano concepito come un focoso destriero purosangue, quando esce dal Parlamento è, se va bene, un ippopotamo”.

Colpa, secondo Berlusconi, dell’opposizione (chissà se si riferisce solo a quella parlamentare): ”Il mio sogno più grande è quello di poter disporre, come paese, di una opposizione socialdemocratica. Se noi non facciamo le riforme istituzionali, non c’è nessuna speranza, anche con l’opposizione con cui ci troviamo ad operare perché sono sordi ad ogni possibilità di collaborazione”.

Per il premier la prossima legge da approvare è quella sul federalismo fiscale, “una riforma chiave per la modernità dello Stato. Con queste riforme abbiamo corretto quelle precedenti, come il titolo V approvata con quattro voti di scarto alla Camera a fine legislatura. Si trattava di riforme zoppe”.

Infine un auspicio: ”Poter approvare un nuovo codice di norme fiscali per mettere fine a tutta quella selva di norme che creano dei problemi anche alle aziende”.