Billabong, l’azienda di abbigliamento dei surfisti, in difficoltà ma non chiude

di Redazione Blitz
Pubblicato il 29 Agosto 2013 - 16:27| Aggiornato il 30 Agosto 2013 OLTRE 6 MESI FA
Billabong, fallita la storica azienda di abbigliamento dei surfisti

Una tavola da surf firmata Billabong

SIDNEY – Billabong, la mitica azienda australiana di abbigliamento sportivo che ha vestito le leggende del surf, è in difficoltà ma non chiude. L’azienda ha chiuso l’esercizio al 30 giugno 2013 con una perdita record di 859,5 milioni di dollari australiani (775,2 milioni di dollari Usa). Nel 2007 aveva una capitalizzazione di circa 3,8 miliardi di dollari (oltre 2,5 miliardi di euro al cambio attuale), ora vale poco più di 250 milioni (circa 170 milioni di euro).

Billabong, icona dell’australian lifestyle e uno dei nomi più noti fra i surfisti di tutto il mondo cominciò a cucire pantaloncini per gli amanti delle onde esattamente 40 anni fa. Era il lontano 1973, quando, in una casetta a Burleigh Point, Gordon Merchant cominciava la sua avventura. Nel giro di pochi anni i negozi Billabong erano in tutto il mondo. L’acquisizione di altri marchi e l’espansione anche nel campo di sport diversi, dallo skateboarding allo snowboarding, gli hanno però procurato una perdita di identità. La parabola vertiginosamente salita cominciava perciò la sua rovinosa discesa, con perdite e continui deprezzamenti del valore azionario. Fino a quando l’azienda ha dichiarato una perdita pari a tre volte il suo valore.

Ora l’azienda potrebbe essere salvata da alcune società di equity americane: in particolare Altamont Capital che ha concesso un rifinanziamento. Il marchio sopravviverà non senza pagare però a caro prezzo la perdita della sua mitica aura.