Bonus fiscale per le mamme che lavorano: aiuti alle famiglie

di Redazione Blitz
Pubblicato il 22 Aprile 2014 - 08:52 OLTRE 6 MESI FA
Bonus fiscale per le mamme che lavorano: aiuti alle famiglie

Bonus fiscale per le mamme che lavorano: aiuti alle famiglie

ROMA – Sconti fiscali e bonus per le mamme che lavorano. Gli aiuti alle famiglie previsti dal governo di Matteo Renzi sarebbero in arrivo. L’obiettivo del “quoziente familiare“, un tax credit finanziato dalle detrazioni per il coniuge a carico, che vuole evitare alle donne la scelta tra lavoro e figli.

Valentina Conte scrive su Repubblica:

“Oltre 3,5 miliardi di euro spesi nel 2012, ma con un impatto limitato. Poco più di 100 euro l’anno, destinati però anche a nuclei con redditi sopra la media. “Armonizzare” questa voce delle detrazioni – come si legge nel Def e nel Jobs Act – è l’obiettivo del governo. Per essere pronti a sostenere le famiglie dal 2015. Incoraggiando ad un tempo natalità, occupazione femminile e Pil”.

Paola Profeta,  docente di Scienza delle Finanze alla Bocconi, spiega a Repubblica:

“Con la struttura progressiva tipica dell’Irpef, «una cosa è tassare il primo euro, altra cosa è tassare il 101esimo. Alle donne non conviene lavorare, se si cumulano i redditi ai fini del quoziente, perché la tassazione sale, visto che l’imposta pagata sul reddito marginale è più alta nella nostra struttura fiscale a scaglioni. Se invece si considera il reddito individuale della donna con figli che lavora e lo si premia con il bonus, allora c’è incentivo alla fecondità e alla professione, senza tradeoff ». Senza optare per l’uno o l’altra”.

In Italia solo il 47% delle donne tra i 16 e i 64 anni lavora, una percentuale inferiore di 10 punti alla media europea:

“Se dunque, a parità di costo per l’erario, i tre miliardi e mezzo oggi incanalati nelle detrazioni per coniuge a carico, fossero dirottati sul tax credit , oltre 2 milioni e 300 mila lavoratrici dipendenti e autonome percepirebbero 1.670 euro netti all’anno, con reddito familiare inferiore a 20 mila euro. Oppure 900 euro netti per oltre 4 milioni di famiglie con reddito sotto i 30 mila euro”.

La Conte inoltre spiega:

“La simulazione, pubblicata qualche giorno fa su lavoce. info dagli economisti Fiorio e Leonardi, tiene conto di alcune ipotesi di base: donne con almeno un figlio minorenne, occupate per almeno 16 ore a settimana o – se autonome con reddito dichiarato di almeno 350 euro al mese. Il bonus potrebbe esser modulato in base al reddito o alle ore lavorate, anziché erogato in somma fissa. In ogni caso, avrebbe l’effetto di far emergere anche il lavoro nero a cui molte donne sono costrette per non far perdere le detrazioni al marito”.