BORSE ASIATICHE INCERTE, EUROPA APRE IN FORTE RIALZO, A MILANO SCATTA UNICREDIT

Pubblicato il 8 Ottobre 2008 - 23:04 OLTRE 6 MESI FA

C’e’ la speranza che gli interventi decisi dai governi (ieri il varo del fondo da parte del Consiglio dei ministri e il taglio dei tassi da parte di sei banche centrali) possano condizionare positivamente l’andamento dei mercati finanziari. E in effetti le Borse europee partono con il segno positivo. A Milano Mibtel a +1,92% in avvio di seduta, +2,15% l’S&P/Mib e +1,52% l’All Stars. Ottima performance di Mosca, che apre con un aumento del 5,39% e dopo le 11 locali (le 9 in Italia) sale a +7,38%, con l’indice Micex che tocca quota +10,13% dopo che la seduta di mercoledì era stata sospesa a causa dei forti ribassi. Bene anche Parigi, che parte con un +2,05%, Londra al +1,48% e Francoforte al +0,96%. Anche le principali Borse cinesi e Singapore hanno aperto con un rimbalzo, e a metà giornata hanno mantenuto tutti gli indici positivi, mostrando una reazione positiva al taglio dei tassi.

ALLEANZA, UNICREDIT E GEOX – Tornano dunque gli acquisti a Piazza Affari dopo le ultime disastrose sedute. A guidare il tentativo di rimbalzo del listino milanese sono Alleanza (+5,28%), Geox (+4,61%) e soprattutto Unicredit (+6,24%), anche se gli acquisti sono generalizzati e riguardano la maggior parte dei titoli. Riprendono fiato i bancari con Mediobanca (+2,24%), Banco Popolare (+2,05%), Popolare Milano (+0,40%) e Mps (+0,77%) mentre resta incerta Intesa Sanpaolo (-0,23%). Bene anche Saipem (+4,71%), Seat (+2,93%) e Italcementi (+2,94%). Ritornano a vedere il segno più anche Fiat (+0,66%) e Telecom (+0,88%). Maglia nera dello S&P/Mib è invece Prysmian (-5,39%), in calo in compagnia di Snam (-0,67%) e A2A (-0,48%). Incerta Generali (-0,05%). Nel Midex prosegue la caduta libera di Gemina (-5,36%), mentre rifiatano Tiscali (sospesa al rialzo dopo un boom di oltre il 10%), Pirelli Real Estate (+6,31%) e Cir (+3,2%).

TOKYO CHIUDE MALE – Ancora una chiusura di segno negativo invece per la Borsa di Tokyo, che ha perso tono nell’ultima fase a causa dei realizzi legati al rimbalzo impostato nella prima parte dopo il tonfo storico (-9,4%) della vigilia. Il Nikkei, dopo un’apertura con il segno meno e una ripresa a metà seduta, ha chiuso a -0,50%. La mattinata è stata segnata da una prudente altalena dell’indice, che alle 11 locali (le 4 in Italia) aveva guadagnato l’1,25%. Intanto la Banca del Giappone (BoJ) ha annunciato l’immissione di 4mila miliardi di yen (30 miliardi di euro) sul mercato bancario. Si tratta del più forte intervento di urgenza deciso dall’istituzione finanziaria nipponica dall’inizio della crisi.

TAGLIO DEI TASSI – Si muove anche la banca centrale di Taiwan, con l’annuncio di aver ridotto il tasso di riferimento per la seconda volta in due settimane, per tener conto del rallentamento dell’economia. Il tasso per prestiti a breve termine (dieci giorni) è ora al 3,25%, rispetto al precedente 3,5%. Anche la banca centrale sudcoreana, Bank of Korea, ha deciso la riduzione dello 0,25% del tasso d’interesse, portandolo dal 5,25% al 5%. Infine Hong Kong ha annunciato la riduzione di 50 punti base del suo principale tasso d’interesse, che scende così al 2%.

CHIUSA GIACARTA – Un intervento che ha permesso alla Borsa di Hong Kong di aprire in positivo: l’indice Hang Seng ha guadagnato 400,58 punti, pari al 2,6%, attestandosi a 15.832,31 punti dopo quindici minuti di contrattazioni. Risultato confermato a metà giornata, con l’indice a 2,65%. Mercoledì aveva chiuso a -8,2%. A metà giornata anche Singapore si è attestata su un +2.01%. Più contenuto il rialzo nelle altre piazze: Shanghai alle 6.45 italiane aveva guadagnato lo 0,56%; Taipei lo 0,64%. In Estremo Oriente anche Manila ha registrato un rimbalzo (+0,84%). Porte chiuse invece alla Borsa di Giacarta dopo il tonfo di mercoledì, quando l’indice Jsx ha registrato perdite del 10,4%, costringendo le autorità a sospendere le contrattazioni. Lo ha riferito il ministro delle Imprese statali, Sofyan Jalil, dopo una riunione del governo durata fino a tarda notte. Oro in calo sui mercati asiatici: è scambiato a 892,92 dollari l’oncia (-1,6%).

GIÙ IL PETROLIO – Ancora in calo nei mercati asiatici il prezzo del greggio. Nel dopomercato elettronico che fa riferimento al Nymex, la Borsa merci di New York, a Singapore il greggio per consegna a novembre è stato trattato poco dopo mezzogiorno (ora locale) a 87,56 dollari a barile, con un ribasso di 1,39 dollari rispetto a New York, dove mercoledì sera aveva fatto registrare un calo di 1,11 dollari a barile portando il prezzo a 88,95 dollari. Per quanto riguarda le Borse Usa, mercoledì è stata segnata una nuova seduta negativa, la sesta consecutiva, in un mercato estremamente volatile. Il DJ ha concluso a -2%, portando le perdite maturate nelle ultime sei sedute a -14,7%. Il Nasdaq è finito a -0,83% e l’S&P-500 a -1,13%.

AMERICA LATINA – Nella notte chiudono male le Borse dell’America Latina: Caracas si attesta al -2,41%; il Cile al -4,54%; il Brasile al -3,85%; l’Argentina al -1,83%. Un po’ meglio il Messico, ma sempre in territorio negativo: -0,99%.

BANCHE ISLANDESI – Intanto l’Islanda, pesantemente toccata dalla crisi, ha preso il controllo della banca Kaupthing, la principale del Paese. Era l’unica grande banca dell’Islanda rimasta indipendente dopo che il governo, nello sforzo di salvare gli altri due maggiori istituti bancari, aveva nazionalizzato Landsbanki e messo in amministrazione controllata Glitnir.