MILANO – Borse in calo e spread Btp-Bund che vola a 350 punti. Il primo lunedì di settembre non cambia la musica dei mercati e dopo un’apertura negativa la situazione sembra tendere al peggioramento.
Che la giornata, per la Borsa di Milano, fosse di quelle difficili lo si è capitò già dall’apertura, quando Piazza Affari ha fatto registrare un -2.17%. Quindi è arrivato il peggioramento: attorno alle 12del mattino il Ftse Mib cede il 3%. Male anche tutte le altre principali piazze del Vecchio Continente: Parigi perde il 2,34%, mentre l’indice londinese cede il 2,05%. In rosso anche Francoforte (-2,24%).
A scendere sono soprattutto i titoli bancari: la Banca popolare di Milano cede il 4,04%, Intesa SanPaolo il 3,35%, Unicredit il 3,23%. Male anche l’auto: Fiat industrial perde invece il 3,64%, Exor il 3,79% e la società dell’auto il 3,43%.
A rendere ancora più nero il lunedì di Piazza Affari ci si mettono anche gli antagonisti. Poco dopo le 12 una decina tra militanti del centro sociale milanese Cantiere e appartenenti alla sigla sindacale Usb hanno fatto irruzione alla Borsa Italiana di Milano, riuscendo a salire al secondo piano del Palazzo della Borsa da dove hanno esposto alcune bandiere del sindacato.
Il monito di Trichet. Occorre attuare immediatamente gli accordi presi dai capi di Stato e di governo europei al Consiglio Ue del 21 luglio scorso. Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-CLaude Trichet, a proposito degli accordi che fra l’altro prevedono di assegnare al fondo salva-Stati, e non piu’ alla Bce, l’onere di acquistare titoli di Stato europei sul mercato secondario. “Se un Paese non riesce a prendere le decisioni adeguate in termini di risanamento del bilancio – ha aggiunto Trichet – allora dovrebbe essere consentito di imporle a livello centralizzato”.