BORSE: EUROPA CORRE, MIBTEL +4,16%, VOLA UNICREDIT ”LIBICA”, WALL STREET IN CALO

Pubblicato il 17 Ottobre 2008 - 01:40 OLTRE 6 MESI FA

Gran finale per le Borse europee, dopo una giornata prudente sulla scia dell’apertura in negativo di Wall Street che recupera per poi riperdere terreno nel corso di una seduta altalenante. Milano chiude con il Mibtel a +4,16%, l’S&P/Mib a +4,49% e l’All Stars a +1,77%. A guidare la corsa Eni (+9,16%), Unicredit (+8,1%) e Telecom. Finale di seduta all’insegna dell’ottimismo generalizzato, con Zurigo che sale del 5,39% seguita da Francoforte (+3,43%), Londra (+4,8%), Madrid (+3,47%), Parigi (+4,04%) e Amsterdam (+1,93%).

EUROPA – La seduta delle principali piazze del Vecchio Continente era stata buona fin dall’apertura: Parigi a +1,59%, Londra a +1,95, Francoforte metteva a segno un +2,92%. Dopo poco gli indici guida schizzavano verso l’alto facendo segnare in molti casi rialzi superiori al 5%. Poi il nuovo calo e infine la chiusura euforica. Fa eccezione Praga, dove l’indice Px è crollato perdendo il 10,20% e chiudendo a 842,8 punti, il peggior risultato degli ultimi quattro anni, a causa della caduta dei titoli bancari e minerari. Komercni banka è stata sospesa per eccesso di ribasso dopo aver ceduto il 20%. Va male anche la Borsa di Atene, che segna in chiusura un -6,11%, terzo forte calo consecutivo.

WALL STREET – La Borsa di New York, dopo la buona chiusura di giovedì (+4,68%), ha aperto in negativo, con l’indice Dow Jones al -0,58% e il Nasdaq al -2,2% ma la seduta è molto volatile e incerta. Attualmente gli indici sono tornati in territorio negativo con il Dow Jones al -0,42% e il Nasdaq al -0,08%.

TOKYO – Rimbalzi contenuti nelle Borse asiatiche. A Tokyo l’indice Nikkei è cresciuto del 2,78% dopo che il giorno prima era crollato di oltre 11 punti, il peggior singolo ribasso da 21 anni. Il Giappone valuta l’ipotesi di iniezioni di capitali pubblici nelle banche per proteggere gli istituti dalle turbolenze finanziarie in atto su scala globale.

PETROLIO – Il greggio è tornato sopra i 70 dollari a barile il greggio nei mercati asiatici, dopo il calo di giovedì a New York dove aveva chiuso a 69,85 dollari.

EURIBOR – Continuano a scendere i tassi interbancari e ne risentono positivamente le rate dei mutui a tasso variabile. Le ultime mosse della Banca centrale europea che, dopo aver tagliato il costo del denaro al 3,75%, ha annunciato nuove misure per garantire maggiore liquidità ai mercati, hanno colto nel segno: è la prima volta da gennaio che si registra un calo così consistente dei tassi. L’Euribor a tre mesi, uno dei parametri su cui le banche indicizzano i mutui, è sceso al 5,045% dal 5,09%. L’equivalente a una settimana è passato dal 4,052 al 4,015%, mentre quello a sei mesi che la scorsa settimana aveva toccato i massimi da 14 anni è calato dal 5,163 al 5,117%.